
Recentemente, gli USA hanno rinnovato le sanzioni alla Russia, subito imitati dalla Germania. La mossa comunque è stata criticata da molte voci in Europa, anche all’interno della stessa Germania, es. dal Ministro degli Esteri tedesco e dal cancelliere austriaco.
“Il punto è che molti agricoltori e industriali in Germania sostengono perdite dirette da queste sanzioni”, ha dichiarato Peskov, portavoce del Cremlino, secondo quanto dichiarato dalla Tass.
“È per questo che il loro malcontento è comprensibile e spiegabile.” Peskov ha poi aggiunto: “come prima, le [sanzioni] possono fare danni non solo a noi ma anche a coloro che sostengono queste sanzioni e tutti coloro che vi hanno aderito.”
In Italia, al 2015, i danni prodotti dalle contro-sanzioni russe hanno oltrepassato i 3,6 miliardi di euro. Un calo medio, rispetto al 2013, del 36% circa.
I settori più colpiti sono quelli automobilistico (-60% rispetto al 2013), i prodotti in metallo (-36%), quelli alimentari (-34%) e l’abbigliamento (-31%).
Ma nel 2016 l’export italiano in Russia è ulteriormente diminuito di circa il 14%.
E nel frattempo, sui mercati russi si diffondono le imitazioni di prodotti italiani, realizzati sul posto da russi, e anche i prodotti di altri Paesi che non hanno aderito alle sanzioni, come i pomodori cinesi.
Sarà difficile recuperare il terreno perduto, una volta che la folle guerra delle contro-sanzioni sarà cessata.
Massimiliano Greco