mario monti

Tre sono stati gli operai che hanno perso la vita nello stabilimento di Milano dell’impresa metalmeccanica “Lamina”. Sei operai impegnati ieri pomeriggio nelle operazioni di manutenzione di un forno interrato, sono stati colti da gravi malori, 3 di loro non ce l’hanno fatta, gli altri 3 sono ricoverati a Monza, al Sacco e al San Raffaele di Milano. Il Pm ha avviato la procedura di indagini per omicidio colposo.

L’Italia benestante che snobba i problemi reali

Un evento gravissimo che dovrebbe accendere i riflettori sulla questione della sicurezza nel mondo del lavoro, ma che, magie del Belpaese, viene passato in rassegna come tanti altri fatti di cronaca dalle testate giornalistiche maggiori. Un eco superiore hanno invece altro tipo di notizie, negli ultimi mesi tiene banco soprattutto l’argomento delle molestie sessuali, al quale quotidianamente media e opinion leader dedicano il loro spazio dallo scoppio del caso Weinstein.

Da quando è stato scoperchiato il vaso di Pandora delle avances sessuali nel mondo del Cinema sembra non esistere argomento più importante al mondo, dando in pasto alle masse un fenomeno vecchio come il cucco. Nel mondo dell’arte della politica e del lavoro, le donne sono spesso oggetto di proposte indecenti da parte di impresari, manager, produttori e altre consimili figure di rilievo di tutti questi ambiti, ma è tutt’altro che una novità.

Quello che ci si riserva quasi mai di dire, però è che non sempre la donna è vittima di questo atteggiamento, alzi la mano chi non conosce qualche arrampicatrice sociale che è riuscita a sfruttare abilmente la propria avvenenza per fare carriera. Se Weinstein è andato oltre il limite del consentito, ne pagherà le conseguenze, sono invece stucchevoli certe denunce (spesso del tutto mediatiche), che arrivano anni se non decenni dopo la presunta molestia.

Questioni da gente benestante, che strapperebbero finanche un sorriso se non fosse che la situazione del lavoro e delle classi medio-basse in Italia è decisamente preoccupante. Carlo Soricelli dell’“Osservatorio Indipendente morti sul lavoro” denuncia come dall’inizio dell’anno sarebbero già 30 i morti sul posto di lavoro, una statistica che l’anno scorso è tornata a mostrare segno positivo, dopo anni di progressivo ridimensionamento. Nel 2017 il numero di incidenti mortali rispetto all’anno precedente è aumentato di oltre il 5%.

Jobs Act e Legge Fornero posso essere annoverati come i principali responsabili di questa temibile fotografia della situazione: l’aumento sensibile del limite d’età dei lavoratori e il licenziamento facile hanno aggravato il numero e l’entità degli infortuni. Se la media più alta dell’età dei lavoratori spiega l’incremento degli infortuno, con il Jobs Act si osserva un perverso meccanismo nel quale il lavoratore è costretto ad accettare mansioni più pericolose, pressato dal ricatto di poter perdere il posto all’interno dell’azienda e di ritrovarsi disoccupato in un momento storico dove l’offerta lavorativa è scarsa.

Da un disastro all’altro

Il sorprendente incidente di Milano capita a un anno dalla tragedia di Rigopiano, dove il 18 gennaio del 2017 terremoto e maltempo si accanirono con il Centro Italia, provocando la caduta dell’Hotel/Rifugio di Rigopiano, nel pescarese. In quella circostanza furono ben 29 le vittime, in uno di quegli episodi che l’Italia ricorderà a lungo.

La lunga ondata che ha portato da quel maledetto 24 agosto del 2016 al 26 gennaio del 2017 la piaga del terremoto sull’Italia centrale, ha mostrato un paese inerme, incapace programmare e prevenire il proprio futuro e la propria stabilità, come quella di riprendersi dalle crisi. Dalla scarsa professionalità del Centro di Coordinamento dei Soccorsi, che ha mostrato l’inadeguatezza della Protezione Civile (ancora una volta) nel caso di Rigopiano, agli scandali, quasi telefonati, che sono usciti fuori nella gestione del post-terremoto nelle zone del reatino e dell’Appennino umbro-marchigiano.

Stando ai dati raccolti alla fine dello scorso anno soltanto l’1% delle scuole che erano state previste nella ricostruzione, sono state ultimate, mentre delle casette previste per fronteggiare il periodo della ricostruzione ne sono state consegnate poco meno di un terzo, cifre disastrose alle quali si aggiungono diversi punti oscuri, come il mistero dei 33 milioni di euro donati dagli italiani alle popolazioni colpite dal sisma, dei quali i comuni coinvolti non hanno visto un centesimo.

Un’Italia ferma al palo

Il quadro di un’Italia ferma al palo e che annaspa nei suoi problemi oramai cronici è sempre più nitido. Con il governo Gentiloni nel preciso ruolo di tenere tutto bloccato fino alle prossime elezioni, sistemando per bene clientelismi e consorterie.

I venti miliardi versati dallo Stato nel Fondo Atlante, con ben otto miliardi regalati al Monte Paschi di Siena degli scandali cozzano con il clima di austerity e di scarsi investimenti compiuti dai governi a partire dal 2011 appoggiati dall’attuale partito di governo.

Nonostante gli elogi autoreferenziali e i meriti che si attribuisce il Partito Democratico in questa campagna elettorale, restano cinque anni di legislatura a maggioranza di centrosinistra fallimentari sia per i lavoratori che per le stesse piccole e medie imprese. Un ultimo esempio è il dato dell’ISTAT sulla pressione fiscale: secondo l’istituto statale la pressione fiscale sarebbe diminuita del 2% rispetto al 2012. Tuttavia i meriti che si attribuisce il PD sono fasulli se si considera che la pressione fiscale è rapportata in base al Prodotto Interno Lordo, che è tornato a crescere (ma restando sotto i livelli del 2012), e che dal 2013 siano stati inseriti nel computo del gettito fiscale e del PIL tutto il sommerso relativo alla criminalità.

Discorso simile e più grave riguarda ancora una volta il lavoro. Secondo i dati diffusi da Istat, Ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal è il lavoro dipendente a intermittenza a trainare il lavoro, nei quali sono compresi quei “contratti” che prima della loro abolizione andavano a voucher. In generale è il lavoro dipendente a tempo determinato a trainare il settore, soprattutto con l’aumento dei contratti di somministrazione. Sono rimasti invece quasi invariati i contratti a tempo indeterminati, mentre sono in calo progressivo i lavoratori indipendenti. Una carneficina di classe media, relativa alle professione, settore impiegatizio, e tecnico-specializzato per il quale, al contrario del PD, c’è poco da gioire.

Anche in questo settore l’anno è cominciato male come il precedente, con la minaccia di chiusura dello stabilimento della Embraco (Whirlpool) a Riva di Chieri nel torinese. A rischio il posto per oltre 500 lavoratori.

Le inutili elezioni del 4 Marzo

Inutile anche sperare che possa cambiare qualcosa con la tornata elettorale di Marzo, a sette anni dal golpe montiano l’Italia è ancora commissariata dall’Unione Europea a conduzione franco-tedesca. Ci ha pensato Moscovici nella giornata di ieri a spegnere sul nascere ogni velleità di rivalsa sovranista nei confronti di un’Europa che si pone nei confronti del nostro paese più come il padrone con lo schiavo che come tra paesi europei, il Commissario europeo per gli affari economici e monetari ha ricordato come l’Italia non dovrà in nessun caso sforare il 3%, nonostante diversi paesi nell’Unione lo facciano impunemente, permettendosi inoltre di dare indicazioni di voto, o meglio fare ostracismo nei confronti del 5stelle.

L’andazzo del nostro paese rimarrà lo stesso degli ultimi 7 anni, dove ai proclami dei politici si contrapporrà la politica reale, quella europea, interessata soltanto a che l’Italia paghi il suo debito alle banche tedesche e francesi. Nessuno degli attuali partiti in lizza per i seggi parlamentari sembra oggi avere voglia o essere in grado di compiere quelle mosse coraggiose che sarebbero necessarie per uscire definitivamente dalla crisi, il 5stelle per scelta politica, la Lega per scelta strategica (un governo di centrodestra con Berlusconi non spingerà di certo contro Bruxelles).

Non ci resta che sperare nel miracolo…

UN COMMENTO

  1. Le prospettive non sono buone… se vincono il PD e loro accoliti la situazione peggiorera’ ancora con inasprimenti fiscali e balzelli vcari con ulteriuori prese in giro di tasse che sparisono e ricompaiono piu’ di prima … gia successo…
    Se vincono i 5 stelle non e’ chiaro cosa si fara’ veramente…non hanno un prograqmma chiaro e non essendo un partito la loro “disorganizzazione” favorisce decisioni che non si sa da dove potranno arrivare e chi le decide…Se vince berlusconi gli inciuci saranno all’ordine del giorno …Forse se vincesse Salvini le cose potrebbero cambiare ma la probabilita’ che abbia una maggioranza schiacciante e’ praticamente impossibile….
    Inoltre l’astensionismo sara’ altissimo per via di una disaffezione totale delle gante, soprattutto giovani che ormai non hanno alcun interesse per una politica ormai priva di contenuti e idealta’ … solo corsa alle poltrone
    Auguri Italia

Comments are closed.