
Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha dettato le sue condizioni per ripristinare l’accordo sul programma nucleare di Teheran. In un’intervista da Samarcanda all’emittente Al Jazeera, Raisi ha lanciato una frecciata a Washington, parlando di “accuse politiche infondate contro la Repubblica islamica quando si tratta di questioni di salvaguardia”.
Per il leader iraniano, non è ancora il momento di avere colloqui con gli Stati Uniti “poiché la loro sincerità è discutibile”. “Per quanto riguarda le garanzie, ha continuato, se sono serie e abbiamo la revoca duratura delle sanzioni, non temporanea, e se c’è una soluzione definitiva alle questioni di salvaguardia, sicuramente è possibile raggiungere un accordo”.
Raisi, nella giornata di ieri, ha incontrato il presidente cinese, Xi Jinping. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Mehr, il presidente iraniano ha descritto il programma di cooperazione strategica tra Iran e Cina come “un simbolo della determinazione dei due paesi per lo sviluppo globale delle relazioni”.
“Le vaste capacità nei settori del petrolio e dell’energia, dell’agricoltura, del commercio e degli investimenti sono una piattaforma molto adatta per l’approfondimento e lo sviluppo delle relazioni economiche tra i due Paesi”, ha affermato il presidente iraniano, aggiungendo che “la Repubblica islamica dell’Iran non cederà in alcun modo al bullismo degli Stati Uniti”.
Dopo essersi congratulato per l’ingresso di Teheran nella SCO, Xi Jinping ha assicurato che la Cina sosterrà l’Iran “nella difesa della sua sovranità e dignità nazionale”.