13:00
Morte Villaggio, il filosofo Fusaro: “Fantozzi capolavoro filosofico” “Per me Villaggio è stato un gigante” ha spiegato nel suo blog su Il Fatto Quotidiano.
Morte Villaggio, Paolo Ferrero ricorda i tempi di Democrazia Proletaria: “Grazie a Paolo Villaggio per tutto quello che ci ha dato, per come ci ha fatto dolorosamente divertire mettendo a nudo i meccanismi inumani di funzionamento della società e del mondo del lavoro” scrive su facebook l’ex segretario di Rifondazione Comunista
"Fantozzi non sono io, Fantozzi siete voi!" Grazie a Paolo Villaggio per tutto quello che ci ha dato, per come ci ha…
Posted by Paolo Ferrero on Monday, July 3, 2017
Paolo Villaggio, lo ricorda anche il mondo del calcio. Da Massimo Ferrero e la Sampdoria, della quale era grande tifoso a Roberto Mancini, bandiera dei blucerchiati e attuale tecnico dello Zenit Sanpietroburgo
Arte, emozioni, ricordi, amicizia, risate, lavoro: queste sono le cose importanti della vita. Ciao Paolo #Villaggio pic.twitter.com/QFHGyQyfLK
— Massimo Ferrero (@unavitadacinema) July 3, 2017
Sono molto triste per la scomparsa di #PaoloVillaggio, un grande amico, un grande attore e tifoso sampdoriano doc. Ciao Paolo! pic.twitter.com/emxNNKDihl
— Roberto Mancini (@robymancio) July 3, 2017
12:30
Paolo Villaggio, Renato Pozzetto lo saluta con una scena de Le Comiche (1990): “Ciao Paolo Villaggio, fa buon viaggio!”
Ciao Paolo Villaggio, fa buon viaggio!
Posted by Renato Pozzetto on Monday, July 3, 2017
Paolo Villaggio, arriva il messaggio di cordoglio del collega e amico Lino Banfi: “prepara il set per far ridere anche quelli lassù, poi ci vediamo ma senza fretta…” le parole dell’attore e comico pugliese.
Caro Paolo l'avventura comincia ad essere dura anche per me. Insieme abbiamo fatto ridere tutta l'Italia . Ora tu…
Posted by Lino Banfi on Monday, July 3, 2017
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Stamattina, alle sei, il cuore di Paolo Villaggio ha smesso di battere. Il Ragionier Ugo Fantozzi, come tutti amavano ricordarlo (ma suoi erano stati anche altri famosi e fortunati personaggi come Fracchia e il Professor Kranz “tetesco di Germania”), era ricoverato dai primi di giugno nella clinica privata Paideia di Roma dopo essere stato seguito anche dal policlinico Gemelli.
Nato a Genova il 30 dicembre 1932 (e tutti sappiamo quanto andasse fiero delle sue origini), è stato scrittore e autore di libri di successo, prima ancora di sbarcare con grandi risultati nel mondo del cinema, del teatro, della radio e della televisione.
“Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare”: così la figlia Elisabetta ha comunicato su facebook la morte del padre. Grandi dimostrazioni di cordoglio sono giunte anche da altri importanti protagonisti dello spettacolo, così come dalle persone più comuni.
Paolo Villaggio, proprio poco prima d’ammalarsi, aveva finito di girare “La voce di Fantozzi” di Mario Sesti, prodotto da Daniele Liburdi e Massimo Mescia. Una produzione sicuramente molto interessante e di valore, che uscirà postuma, come una sorta di testamento artistico dell’indimenticato ragioniere genovese.
Il suo mondo se n’era già in parte andato. La spalla di sempre, Gigi Reder, il famoso Ragionier Filini, era scomparso nel 1998, mentre il fratello Pietro, grande matematico ed ingegnere, docente all’Università di Pisa, e col quale Paolo aveva da sempre rapporti leali ma contrastati, era morto nel 2014. E così anche Fabrizio De Andrè, di cui era grande amico, venuto a mancare nel 1999. E poi Federico Fellini, Vittorio Gassman, Edmund Purdom, Luciano Salce, Nanny Loy e via discorrendo.
Nella sua vita, Paolo Villaggio trovò spazio anche per la passione politica. Qualcuno ancora si ricorda il suo spot elettorale per Democrazia Proletaria del 1987, il suo successivo impegno coi Radicali e la dichiarazione di voto a favore del Movimento 5 Stelle nel 2013. Scelte che certamente divisero e in parte spaccarono anche i suoi fans, che in ogni caso rimasero sempre concordi sul suo immenso talento artistico.
Nominato Commendatore della Repubblica Italiana nel 1995, col suo Fantozzi Paolo Villaggio aveva sì fatto divertire intere generazioni d’italiani e non solo, ma soprattutto aveva saputo farli riflettere, raccontando loro i limiti e i difetti della piccola borghesia italiana Anni ’70, di cui il Ragioniere era non soltanto una macchietta, ma soprattutto una perfetta per quanto estremizzata parodia.
Buon viaggio, Paolo, ci mancherai!
“Secondo me…la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!!! ”
Lo pensava veramente o lo disse per fare scandalo, cioè cassa? Non lo sapremo mai, del resto ha poca importanza perché i comici si identificano spesso con il proprio ruolo e quello che appaiono, effettivamente sono. Ma non tutti sono così: Totò, mago della risata ben più di Villaggio, non fu mai schiavo del suo ruolo. Per stare fuori dal coro dirò che non i film di Eisenstein, ma quelli di Fantozzi sono -secondo me- una ” cagata pazzesca”!