Se a Ginevra si continua solo a perder tempo con maldestri tentativi di riposizionamento di “attori” poco credibili, da Sochi arriva una speranza concreta per la Siria. I negoziati di Ginevra sotto l’egida Onu “non sono arrivati a nulla dopo tre anni”. E’ questa la convinzione del presidente siriano Bashar al Assad.

Assad, citato dall’agenzia governativa Sana, a margine dell’incontro con una delegazione russa a Damasco, ha invece detto di riporre grandi speranze sui negoziati di Sochi, sponsorizzati dalla Russia, affermando che si discuterà anche di modifiche costituzionali e future elezioni.

“Pensiamo che qualsiasi cosa sia meglio di Ginevra, perché Ginevra non ha portato a nulla in tre anni”, ha detto Assad, aggiungendo che la delegazione delle opposizioni non rappresenta il popolo siriano ed è formata solo da “gruppi vocali”.

Botta e risposta durissimo sull’asse Parigi-Damasco, tra il presidente francese Emmanuel Macron e quello siriano, Bashar al Assad.

Macron, nel corso di un’intervista trasmessa dalla tv pubblica France 2, ha affermato che la guerra in Siria contro l’Isis sarà “vinta entro metà, fine febbraio”, ma che poi “bisognerà” parlare con Assad.

“Il 9 dicembre, ha detto l’inquilino dell’Eliseo, il primo ministro iracheno ha annunciato la vittoria sull’Isis e io penso che, entro metà, fine febbraio, avremo vinto la guerra in Siria”.

“Bashar, ha continuato, è il nemico del popolo siriano. Il mio nemico è Daesh. Assad sarà lì, ci sarà perché è protetto da quelli che, sul terreno, hanno vinto la guerra, l’Iran, la Russia, dunque non si può dire che non non si vuole parlare con lui o con i suoi rappresentanti”.

Per Macron, il presidente siriano dovrà “rispondere dei suoi crimini davanti al suo popolo, davanti alla giustizia internazionale”.

“Nel processo che la Francia auspica di veder emergere all’inizio dell’anno prossimo, ha detto ancora il successore di Hollande, ci saranno rappresentanti di Assad ma io vorrei anche e soprattutto che ci fossero rappresentanti di tutte le opposizioni, compresi quelli che hanno lasciato la Siria perché la loro sicurezza, a causa di Assad e non dell’Isis”.

Immediata e vibrante la replica di Bashar al Assad, secondo cui le parole di Macron “non hanno alcun valore”.

“Fin dall’inizio la Francia è stata all’avanguardia nel sostenere il terrorismo in Siria”, ha affermato Assad, le cui parole sono state riportate dall’agenzia governativa Sana.

“Coloro che sostengono il terrorismo, ha tuonato il leader siriano, non hanno diritto di parlare di pace, e tantomeno di interferire negli affari siriani. Tutte le loro dichiarazioni non significano nulla per noi e non hanno alcun valore”.

Macron, senza alcuna vergogna, ha auspicato infatti che nelle trattative di pace dopo la sconfitta dell’Isis, possano essere presenti “rappresentanti di tutte le opposizioni”, compresi quelli che hanno lasciato la Siria “a causa di Assad, e non dell’Isis”.