Argomento: Matteo Renzi
Consultazioni, Mattarella: “Non esiste una maggioranza di governo”
Le consultazioni presidenziali si sono concluse con un nulla di fatto, i partiti sono rimasti sulle loro posizioni. Mattarella ha comunicato che ci saranno alcuni giorni di riflessione, in seguito ai quali partirà un secondo giro di consultazioni: "i partiti trovino un accordo, nessuno ha i voti per governare".
Bardonecchia è la pietra tombale definitiva sul PD
Bardonecchia invasa dalla polizia francese è l'ultimo degli episodi incresciosi che metteranno la parola fine all'esperimento fallito del Partito Democratico. Il PD è stato già nei suoi primi anni di vita commissariato da Re Giorgio Napolitano, che ne ha fatto il partito Garante degli interessi stranieri nel nostro paese, a tutela del progetto europeo. L'Unione Europea deve andare avanti a tutti i costi, anche sulla pelle dei popoli, ma per farlo ha bisogno di fedeli ascari: in Italia è stato soprattutto il PD a recitare questo ruolo.
Scippo del mare sardo, OP intervista l’On. Mauro Pili: “Pd responsabile Accordo di Caen”
Cessione del mare alla Francia, accordi di Caen, difesa dei pescatori sardi, identità territoriale, attività parlamentare, appartenenza e dignità. Di questo ed altro abbiamo parlato con l’onorevole Mauro Pili, leader di Unidos, che ci ha concesso una lunga ed intensa intervista.
Salvini esce dall’angolo: al Senato vota la Bernini
Salvini, votando per la Bernini, ha dimostrato abilità strategica. Con i ponti saltati tra Lega ed M5S, i grillini avrebbero potuto convergere su Zanda o un altro nome del Pd, creando le prospettive anche per un non impossibile accordo di Governo. Un rischio troppo grande per la Lega che ha deciso di non assoggettarsi alle "ragioni" del cavaliere di Arcore, rivendicando un ruolo da protagonista, forte anche del risultato elettorale che ne ha fatto il primo partito del centrodestra.
Direzione Pd: Martina traghettatore, nessun “processo” a Renzi
La Direzione del Pd ha votato un documento che attribuisce a Maurizio Martina il ruolo di reggente in vista dell'Assemblea nazionale di metà aprile. Matteo Renzi non ha partecipato alla Direzione, ma ha avvertito amici ed avversari: "Mi dimetto da segretario del Pd come è giusto fare dopo una sconfitta. Ma non molliamo, non lasceremo mai il futuro agli altri".
Le file (presunte) per il Reddito di cittadinanza e la retorica (vera) antimeridionale
L'esito del voto che ha sgonfiato Renzi continua a provocare dolorosi mal di pancia a chi ignora le condizioni di vita di esodati, pensionati e disoccupati. Il problema del Meridione sarebbero i 'poveri cristi' che si sono recati al Caf o al Comune per chiedere informazione sul Reddito di cittadinanza. La sciagura del Sud Italia, badate bene, non è il numero spropositato di meridionali senza lavoro (1,4 milioni di cui quasi 900mila sono disoccupati cronici, ovvero in cerca di un impiego da più di 12 mesi) o quell'altro milione di persone residenti nel Meridione che devono accontentarsi di un impiego sottopagato oppure di un contratto di part-time involontario (leggasi forzato) ma le poche persone che hanno osato immaginare cosa significa poter mangiare senza dover rinunciare al riscaldamento o all'energia elettrica.
Cronaca di un renzicidio annunciato
L'esibizione muscolare di Matteo Renzi in conferenza stampa, non ha sortito gli effetti sperati. Il renzicidio è imminente. Il Pd è ad un bivio pericoloso. L'oggi è rappresentato dal traghettatore Maurizio Martina; il domani potrebbe essere l'ex ministro Carlo Calenda, europeista, liberista e social.
Renzi, dimissioni dal PD: mandato a Orfini per congresso, no alleanze con estremisti e a segretario del ‘Caminetto’
Matteo Renzi si è dimesso da segretario del Partito Democratico, ma detta l'agenda politica. No a inciuci e intese e congresso subito dopo l'insediamento delle Camere. Discorso contro Lega e Cinquestelle: "sono estremisti, dimostrino di poter governare". Critiche di Zanda e Cuperlo: "le dimissioni non si danno così"
Politiche 2018: una campagna elettorale da non ricordare
Se le elezioni politiche del 2013 passarono alla storia per il malessere con cui vennero vissute, quelle del 2018 (che forse neanche passeranno alla storia) saranno ricordate soprattutto per la rabbia e per la paura che hanno dominato tutta la campagna elettorale.
L’ira di Calenda come le lacrime della Fornero: una banconota da 30 euro
Il ministero dello sviluppo economico Carlo Calenda si arrabbia con la Embraco, ma è una farsa come le lacrime di coccodrillo di Elsa Fornero. Il problema resta l'Europa che loro difendono.