Argomento: spread
Di Maio suona la carica: “Compatti come una testuggine romana, per l’Italia!”
Luigi Di Maio attacca frontalmente chi in questi giorni sta “assediando” il Movimento Cinque Stelle e il governo. Per tattica e per evidenti ragioni d'equilibrio, indirizza la sua offensiva unicamente contro i “nemici” esterni. Anche se è innegabile che qualche quinta colonna interna, sempre più frequentemente, stia alimentando confusione e dissidi, fungendo da cassa di risonanza di istanze ed interessi contrari a quelli dell'esecutivo e della parte dell'elettorato che ha tolto voti e fiducia ai “signorotti” del Nazareno
Spread. Cos’è, come funziona e quando temerlo
Nel presente articolo cercheremo di fornire al lettore gli elementi necessari per una piena comprensione del problema in parola, troppo spesso al centro mistificazioni giornalistiche e strumentalizzazioni politiche. Dato che la seguente trattazione è rivolta principalmente ai profani della materia, tutte le considerazioni svolte sono scevre di tecnicismi e analisi di carattere specialistico.
La chiamano libertà di stampa ma è tifoseria organizzata
Gli attacchi quotidiani rivolti all'esecutivo dal blocco costituito da direttori editoriali, giornalisti, opinionisti e “pensatori”, cresciuti d'intensità congiuntamente alle minacce di Bruxelles e degli speculatori internazionali, dopo l'approvazione del Def, hanno scatenato le reazioni del premier Conte e del ministro del Lavoro e vicepremier, Luigi Di Maio. La chiamano libertà di stampa ma a noi sembra più che altro tifoseria organizzata. Le consorterie finanziarie vogliono indebolire il governo e costringerlo alla resa per continuare con l'austerità e i sacrifici che oltre a rallentare la crescita del Paese, hanno eroso i risparmi delle famiglie.
Scontro Italia-UE, la Commissione Europea boccia il Def giallo-verde
Una lettera firmata da Moscovici e Dombrovskis rileva criticità sui numeri del Def, in particolare sul deficit strutturale che il governo vuole alzare al 1,7% per tre anni. La paura per lo spread potrebbe far piegare il governo e ridurre gli effetti "espansivi" della prossima manovra. Ma se il governo accetta lo scontro, nel cassetto ha pronta un'altra arma: i Mini-Bot di Claudio Borghi.
Contrordine, il Fiscal Compact rimane
Il Def viene finalmente presentato alle Camere. Con le correzioni al deficit apportate dopo l'attacco speculativo allo spread, il governo giallo-verde fa dietrofront e fa sua la tendenza dei governi precedenti di seguire il Fiscal Compact e di voler raggiungere gradualmente il pareggio di bilancio nel 2022. Per il cambiamento si attendono tempi (ed elezioni) migliori.
Il cambio di “agenda” del governo giallo-verde non è di poco conto
Il governo Lega-Cinque Stelle sta provando concretamente ad invertire la rotta con provvedimenti che fanno rabbrividire i "Signori di Bruxelles"
Beppe Grillo “distrugge” la manifestazione del Pd a Roma
Le considerazioni di Beppe Grillo sulla manifestazione del Pd in Piazza del Popolo a Roma, considerate solo “di pancia” da chi, dall'alto dei soliti piedistalli, era impegnato a moltiplicare il numero delle presenze effettive, danno voce e forma ad una percezione popolare molto sentita e diffusa.
Deficit al 2,4%? Qualcosa di normale in un’economia avanzata
Un anno e mezzo fa, Matteo Renzi propose alla Commissione Europea di fare deficit al 2,9% per 5 anni consecutivi. Ciò dimostra che è necessità normale per uno Stato avanzato ricorrere al deficit di bilancio per stimolare consumi, abbassare le tasse e fare investimenti.
Der Präsident Mattarella
L'articolo 92 della Costituzione non sancisce alcun diritto di veto del Presidente della Repubblica soprattutto se le motivazioni sono quelle addotte da Mattarella: le “preoccupazioni del mercato". Il veto del capo dello Stato sul nome dell'economista Savona, è un atto marcatamente politico dalle conseguenze pesanti.
Riflessioni sul prossimo governo “populista”
Il governo del cambiamento punterà ad aumentare gli investimenti a deficit per far ripartire l'economia interna e avrà bisogno di una Banca Centrale pronta a garantire la sicurezza e quindi ad acquistare i titoli di Stato italiani immessi sul mercato. Dall'altra la Commissione Europea punterà ad attuare misure che potrebbero portare i titoli di stato ad essere considerati rischiosi e allo stesso tempo la BCE toglierà la sua garanzia al debito sovrano. Ci potrà essere possibilità di dialogo tra keynesiani e ordoliberisti?