15:30: A Barcellona migliaia scendono in piazza. Solidarietà di Manlio Di Stefano e del Movimento 5Stelle

In Italia sono arrivate le parole di solidarietà del Movimento 5Stelle attraverso l’account facebook di Manlio Di Stefano, secondo il quale l’autodeterminazione dei popoli è un elemento fondamentale dell’Unione Europa. Il membro della Commissione Affari Esteri della Camera ha invitato il premier Rajoy ad avviare il dialogo sulla base dei risultati del Referendum. Intanto in piazza a Barcellona starebbero nascendo moti spontanei di protesta al grido di “Vergogna!” e “Indipendenza!”.

https://www.facebook.com/ManlioDiStefano/photos/a.167166686674799.38454.152760598115408/1715566518501467/?type=3

Gli arresti della Guardia Civil in mattinata

Cresce la tensione tra i catalani e il governo di Madrid. Stamattina la Gurdia Civil spagnole ha arrestato 14 membri dei ministeri della Catalogna, tra i quali i collaboratori del vicepresidente Oriol Junqueras, ovvero Josep Maria Jove’ e Lluis Salvado’.

Gli arresti fanno parte di un’operazione della magistratura nei confronti delle mosse indipendentiste della Catalogna, che ha chiamato la propria popolazione al Referendum sull’indipendenza dopo il tentativo del 2014 bloccato dalla Corte Costituzionale spagnola.

Il primo ministro Mariano Rajoy ha dichiarato che la magistratura spagnola agisce in modo indipendente, ma ha precisato che se le cose dovessero continuare così questa “sarà l’unica risposta possibile”, invitando il presidente della Catalogna Puigdemont a rinunciare al Referendum, che da parte sua ha accusato il governo di aver “oltre passato la linea rossa” confermando che il referendum si farà.

Ma c’è indignazione nella politica spagnola non solo a livello regionale. Alle parole del sindaco di Barcellona Ada Colau, si sono aggiunte quelle di Pablo Iglesias, leader di Podemos: “è una vergogna” ha stigmatizzato così l’azione di Madrid il politico di sinistra, “in Spagna tornano a esserci prigionieri politici”.

Intanto alcuni membri del Parlamento hanno lasciato l’aula dopo che erano venuti a conoscenza dell’accaduto, mentre alcuni manifestanti sono già scesi in piazza. Madrid però non ha intenzione di permettere alla Catalogna di consultare la popolazione per il referendum: il governo ha infatti congelato tutti i fondi pubblici a Barcellona.

Già lo scorso 12 settembre la procura catalana aveva ordinato di sequestrare le urne e il materiale destinato al Referendum del 1° ottobre. La Corte Costituzionale avrebbe invece già bloccato la legge di separazione dalla Spagna preparata già dal governo di Barcellona, oltre che bocciato lo stesso Referendum.