Norbet Hofer e Alexander Van der Bellen

Ormai votare in Austria è sempre più complicato. Il Ministero degli Interni austriaco ha infatti comunicato nei giorni scorsi che il ballottaggio delle elezioni presidenziali sarà rinviato presumibilmente al 27 novembre o al 4 dicembre. Quella delle urne in Austria ha assunto i caratteri di una vera e propria epopea, dal momento che si tratta dell’ennesimo episodio controverso che tarda a consegnare al Paese il nuovo Presidente della Repubblica.

Tutto ha avuto inizio lo scorso 22 Maggio, quando si sono tenute le elezioni tra Norbet Hofer, il leader del partito liberal-nazionale FPÖ, e Alexander Van der Bellen, candidato indipendente dei Verdi, il quale si è aggiudicato la vittoria di un soffio (si parla di circa trentamila voti), a causa di schede elettorali arrivate per corrispondenza; in un primo momento infatti Hofer risultava essere in vantaggio, ma la situazione è stata ribaltata successivamente dall’arrivo delle suddette schede. In seguito al ricorso presentato dall’FPÖ, poi accolto, che denunciava gravi irregolarità nella procedura di scrutinio, la Corte costituzionale ha ordinato la ripetizione delle elezioni fissate così per il prossimo 2 Ottobre.

A pochi giorni dal nuovo, si fa per dire, ballottaggio, un altro rinvio: la colla delle buste in cui sono contenute le schede elettorali da usare per corrispondenza è scarsa e non incolla bene. Niente da fare anche questa volta: se ne riparla il 27 Novembre o il 4 Dicembre.

Tralasciando la questione economica, visto lo spreco di denaro per schede e buste che non possono essere più utilizzate, e andando oltre la figuraccia di una colla poco performante, l’opinione pubblica austriaca è agitata da un interrogativo che sta prendendo corpo: non è forse in atto un temporeggiamento più o meno velato per permettere a Van Der Bellen (Verdi) di recuperare terreno nei confronti del candidato del partito liberal-nazionale? In questo momento, infatti, i sondaggi danno il candidato del Partito della Libertà Austriaco in vantaggio.

Non è un mistero, inoltre, che in Austria il dibattito sulla questione dei migranti sia acceso, ed è seguito con preoccupazione anche dall’Unione Europea, impegnata a mettere insieme i pezzi dopo l’uscita del Regno Unito. Per questo motivo, a livello internazionale prevale una speranza sulla vittoria di Van Der Bellen: in caso contrario si aprirebbe un’ulteriore crepa nell’UE, con Hofer pronto a mettere in discussione le politiche comunitarie di accoglienza ai rifugiati, contro le quali il leader di FPÖ ha già promesso di dare battaglia, andando a ledere ulteriormente la stabilità di un’Unione ormai zoppicante.

Mauro Gagliardi