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Marco Muscillo

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Nato nel 1988 a Tricarico in provincia di Matera. Vive in Umbria da più di 20 anni. Ha studiato Storia della Società, della Cultura e della Politica all'Università di Perugia. Ogni tanto si diverte a scrivere articoli per l'Opinione Pubblica.

Mps, la Commissione Europea da il via libera al salvataggio pubblico

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Dopo le banche venete, il governo mette in sicurezza anche Mps: ottenuto il disco verde dalla Commissione Europea. Al Tesoro il 70% del capitale.

Anche la BCE lo ammette: se il debito pubblico è denominato in valuta nazionale è impossibile fare default

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Uno studio tecnico condotto da due economisti della Banca Centrale Europea arriva alle stesse conclusioni di coloro che chiedono la disgregazione della zona Euro: "In un'economia con la propria valuta fiat, l'autorità monetaria e l'autorità fiscale possono assicurare che il debito pubblico denominato nella moneta fiat nazionale non possa fare default, ossia che i titoli di Stato maturi sono ripagabili in valuta corrente".

Anche il Giappone avrà il suo Trattato di libero scambio. E’ in dirittura d’arrivo il JEFTA

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Dopo la ratifica del Ceta, Unione Europea e Giappone potrebbero concludere per luglio il più grande accordo di libero scambio finora mai concepito, il Jefta. Greenpeace teme per l'ambiente, ma il vero problema sono le produzioni nazionali e la perdita di potere degli Stati.

Crisi bancaria, Alberto Bagnai a TGCOM24: “Il bail-in verrà messo in soffitta” [VIDEO]

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Alberto Bagnai

Ospite a TGCOM24, l'economista Alberto Bagnai dice la sua sulla crisi bancaria partendo dal caso della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Intesa Sanpaolo si prende le banche venete con 1 euro, il resto (17 miliardi) ce lo mette il governo

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Banche venete

Soluzione "spagnola" per le fallite Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ma Banca Intesa Sanpaolo con 1 euro si prende solo la parte "buona" degli istituti veneti. La bad bank sarà a carico dei contribuenti italiani, con un esborso totale di 17 miliardi di euro. Una nazionalizzazione classica, oltre a portare più vantaggi, sarebbe stata meno onerosa.

Legislative in Francia, vince il partito dell’astensione

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Legislative in Francia, vince il partito dell'astensione

Macron otterrà dal 415 i 445 seggi nell'Assemblea francese, risultato record per un partito della Quinta Repubblica. Ma il partito di governo si reggerà sul consenso di soltanto il 16% dei francesi, che si sono astenuti in massa (cifra record di 51,29%).

Perde Theresa May, ma trionfa ancora Brexit

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Il voto politico britannico decreta la sconfitta personale di Theresa May, che perde l'occasione di poter rafforzare la propria leadership. Ma il voto dato a Corbyn è il voto dei ceti popolari, della working class, lo stesso voto che ha decretato il trionfo del "Leave". Il Regno Unito boccia la politica economica neo-thatcheriana.

Crisi bancaria: in Spagna Santander compra Banco Popular con 1 euro

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Banco Santander, Banco popular, crisi bancaria Spagna

Sulla scia di quanto già richiesto dalla Commissione Europea, l'Ocse consiglia all'Italia di proseguire con le riforme strutturali anche nel 2018, riducendo il deficit di bilancio e aumentando le entrate fiscali con la lotta all'evasione e la reintroduzione della tassazione sugli immobili. In Spagna, Banco Popular sull'orlo del fallimento, viene rilevata da Banco Santander per 1 Euro. E' bail-in per azioni e obbligazioni subordinate.

Marine Le Pen capitola: niente più Frexit

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Marine Le Pen

La Commissione Europea da il via libera alla "manovrina" correttiva e consiglia al governo italiano di spostare la tassazione dal lavoro verso il patrimonio e la casa. Padoan dice no all'Imu sulla prima casa, ma si rischia comunque l'inasprimento delle imposte di successione. Intanto, Italia e Grecia vanno a caccia di contante: Tsipras confisca le cassette di sicurezza, mentre la nuova Equitalia potrà aggredire i conti correnti. In Germania, Angela Merkel dice che l'Euro è "troppo debole"e da la colpa a Mario Draghi. In Francia Marine Le Pen abbandona la "crociata" contro la moneta unica e sposta il baricentro del partito verso il centro.

Dobbiamo ricominciare dalle basi: l’Euro è il vero problema

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Euro, BCE, Mario Draghi

Dopo la vittoria di Emmanuel Macron in Francia, i falchi dell'europeismo tirano un sospiro di sollievo, credendo di aver arginato il pericolo populista. Le elezioni legislative di giugno è presumibile che non riserveranno grosse sorprese: è vero che il partito di Macron, En Marche!, ha meno di un anno di vita e non ha una struttura forte come quella dei partiti classici, ma la duttilità di Macron può permettergli di trovare alleati sia a destra come a sinistra. Per cui sarà facile per lui aprire ai repubblicani, magari all'ala di Juppé e trovare un primo ministro che fossa far convergere le preferenze di repubblicani e socialisti ed evitare la temuta "cohabitation", sempre che temuta lo sia davvero. Per il Front National c'è il rischio di raccogliere ancora una volta ben poco rispetto a quanto seminato, a causa del doppio turno che impone il sistema elettorale maggioritario...