La Lega ha presentato un’interrogazione urgente in Senato al Premier Gentiloni e al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per chiedere “se non ritengano opportuno riconsiderare” la nomina di Mario Nava a presidente dell’Autorithy di Borsa visto che ha scelto di restare un dipendente della Commissione europea, in netto contrasto con la Legge istitutiva della Consob che impone l’aspettativa “a tutela dell’indipendenza del ruolo”.
I senatori del Carroccio vogliono sapere perché il Governo abbia scelto “un dipendente di un’istituzione sovranazionale che, tra l’altro, ha poteri di vigilanza sul nostro Paese riguardo alle stesse materie, determinando un potenziale conflitto d’interessi”.
Nell’interrogazione si evidenzia il rischio reale che la vicenda possa indebolire l’attività dell’Authority, visti “i possibili ricorsi al TAR di aziende sanzionate o dipendenti demansionati che proveranno a contestare l’incompatibilità del Presidente”.
Duro l’attacco al Pd del senatore leghista Alberto Bagnai, professore associato di Politica economica presso l’Università Gabriele D’Annunzio.
Storie di ordinario PD. Come ho detto ieri a Corciano, quando li vedi da vicino capisci che non sono cattivi: sono solo…
Posted by Alberto Bagnai on Saturday, May 5, 2018
“Storie di ordinario PD. Come ho detto ieri a Corciano, quando li vedi da vicino capisci che non sono cattivi: sono solo stupidi (qualcuno è anche avido, ma questo è il meno)”, scrive Bagnai su facebook.
“A loro proprio non passa per la testa, rincara la dose il professore, che l’interesse ‘europeo’ (cioè franco-tedesco, e in ambito finanziario più franco che tedesco) possa confliggere con quello del nostro Paese. Eppure, se si guardassero intorno, vedrebbero che praticamente tutte le nostre banche sono controllate dal capitale estero!”.
E ancora: “Ora, secondo voi, è plausibile che una persona che vuole fare carriera in ‘Europa’ (e che per questo chiede un distacco di soli tre anni, anziché dimettersi o prendere un’aspettativa) non voglia compiacere chi in Europa comanda (cioè Francia e Germania)? Ovviamente no! Quindi, dopo i grandi successi ottenuti da Bankitalia e dalla Consob negli ultimi anni (pensiamo al caso del bail-in, o della riforma delle BCC), per non farci mancare nulla lasciamo commissariare (perché di questo di tratta) un’istituzione cruciale per la tenuta economica del nostro paese da un proconsole del Sacro Romano Impero Franco-Tedesco?”.
“Questa è evidentemente follia, conclude il senatore leghista, e (non) stupisce che chi si preoccupa tanto per Abbberluscone e i suoi conflitti di interesse non voglia aggiungere firma a questa interrogazione: https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp…. Chi non è parte della soluzione è parte del problema”.