Barbara Lezzi torna a rivendicare la centralità del Parlamento sull’Ucraina. L’ex ministro per il Sud del primo governo Conte, in quota Cinquestelle, chiede a Draghi di riferire in Parlamento.

“La nostra Costituzione, scrive la senatrice su Facebook, disegna una catena di comando molto chiara e non derogabile: il Governo risponde al Parlamento. Ora noi nei talk e sui giornali la possiamo menare all’infinito sul fatto che il M5S abbia votato a favore dell’invio delle armi, che nelle commissioni non stia ponendo argomenti a contrasto di quelli del Governo e a difesa dei propri e che uno dei suoi ministri sia culo e camicia con Draghi ma resta il fatto incontrovertibile che il leader del partito di maggioranza relativa chiede che il Presidente del Consiglio venga a riferire nelle Aule parlamentari e che, di seguito alle sue comunicazioni, si abbia una risoluzione da votare”.

“Questa richiesta, prosegue la Lezzi, viene avanzata anche da gruppi minori e da parlamentari indipendenti, me compresa. Draghi non può sfilarsi dalle sue ben precise responsabilità. Non sta guidando il board di una banca ma un Paese democratico in cui non può essere tollerabile che si affronti una guerra senza verificare se la strategia sia o no condivisa dai cittadini”.

Per l’ex pentastellata “il capo del Governo, inoltre, non può omettere di rendere consapevoli i cittadini delle conseguenze tragiche che il conflitto in Ucraina avrà sull’economia del Paese”. E “non può essere sicuramente sufficiente un bonus da 200 euro o una conferenza stampa in cui i ministri incensano il loro presunto ottimo lavoro. Non basta che dicano che va tutto bene quando le difficoltà crescono giorno per giorno”.

“E’ abbastanza chiaro, attacca la senatrice, che Draghi voglia andare da Biden con le mani libere. Libere di prendere ordini e libere dell’assunzione di responsabilità che un Presidente del Consiglio deve al suo Paese. D’altronde, è risaputo che stia puntando alla poltrona più alta della Nato. Su questo Draghi non ha mentito, il lavoro se lo cerca da solo”.

“Quindi, basta chiacchiere, conclude Barbara Lezzi, si dia la possibilità al Parlamento di esprimersi in modo che i cittadini possano schierarsi con coloro da cui si sentono rappresentati e che i partiti di maggioranza possano fare attente valutazioni sulla fiducia accordata al Governo. Si parla di una guerra e delle sue importanti conseguenze, non di una sciocchezza che può restare nell’ambito delle dichiarazioni stampa”.