
Tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin scorre buon sangue, anzi ottimo. Questo, è un dato di fatto, indipendentemente da quanto dura la loro intesa. Forse, proprio per questo motivo lo zar russo, reduce da un nuovo ed importante successo elettorale, aveva chiesto una “mano indiretta” all’amico italiano. E forse, proprio per questo, Silvio Berlusconi, (comunque ancora leader del Partito Forza Italia) ha accettato di buon grado di recarsi in visita in Crimea, territorio “annesso” alla Repubblica russa, ma non riconosciuto come facente parte della federazione da tutta la comunità internazionale. Berlusconi quindi ha avuto il titolo di fregiarsi di primo “leader occidentale” in visita ad un territorio off – limits. Una spavalderia forse, ma da un lato, anche una gran mossa. Tuttavia, prima di arrivare ai recentissimi sviluppi, secondo i quali l’ex Cavaliere non è persona gradita in Ucraina per i prossimi tre anni, dobbiamo focalizzarci su alcuni punti chiave.
Silvio Berlusconi, negli anni, è riuscito a catalizzare i migliori successi in politica estera. Persino i suoi nemici peggiori, si sono resi conto, ovviamente a posteriori, che solamente lui aveva creato dei ponti importantissimi con la Libia di Gheddafi e con la Russia di Putin. Legami che andavano distrutti a tutti i costi, deponendo l’ex capo del Governo in tutte le maniere possibili. La valenza geo – strategica della Russia, per Berlusconi è sempre stata un fattore chiave. Progetti come il South Stream, se l’eurocrazia e i potentati di oltreoceano non avessero posto la solita manina, sarebbero sorti grazie al contributo dell’ex cavaliere di Arcore. Nel 2015, la situazione per l’Italia è piuttosto cambiata, ed in peggio. I governi succedutisi non hanno alcuna consapevolezza degli interessi nazionali, e addirittura si stanno impegnando per svendere il più possibile gli asset strategici nostrani.
Tuttavia, Silvio Berlusconi non si ferma. E’ pur sempre vigile, sebbene il suo partito sia ridotto ai minimi termini parlamentari. E così, segue l’amico Vladimir Putin, in visita privata in Russia. Dapprima a Sochi, e poi in Crimea. Visita (e uno sfoggio patriottico non può che figurar positivamente, se si pensa che i cimiteri italiani all’estero sono quasi tutti in stato di semi abbandono, si pensi a quello di Budapest, ndr) Sebastopoli e il cimitero italiano dei tempi della guerra in Crimea. Entrambi i leader, vestiti in modo informale, hanno deposto un mazzo di rose rosse sul memoriale, inaugurato nel settembre 2004. Assieme, ipotizzano un futuro parco, con il nome dei caduti italiani in guerra (1853 – 1856). L’ex premier italiano promette un interessamento personale, e Vladimir Putin invoca l’interessamento del Museo dell’Artiglieria di Torino. E non è tutto. Il presidente russo, stappa per l’amico italiano una preziosissima bottiglia vino di Jeres de la Frontera, annata 1775, portata dalla Spagna dal fondatore delle cantine. Valore commerciale stimato: 150 mila dollari. Si può proprio dire che i due abbiano fatto le cose in grande: dalla cultura alle cantine di pregio, in nome di aiuto reciproco, perché entrambi sanno che questo sodalizio può servire ancora per molto. Eppure, chi sembra pagare il prezzo di tale visita sembra proprio il leader italiano. L’accoglienza in patria, non è certo stata delle migliori. I media italiani, si sono divisi tra il silenzio (imbarazzato) e il dissenso. Difatti, non essendo il Capo del Governo in carica, l’ex premier da molti è stato visto come un motivo di imbarazzo per le cancellerie europea, italiana compresa 1. Una “passerella” non richiesta, che ha suscitato i commenti ironici di diversi esponenti, tra i quali spicca Giampaolo Pansa, che ha accusato il leader forza italiota di essere “troppo vecchio” e “di dover quindi stare a casa con la compagna” 2. Ridicolaggine dell’affermazione a parte, sembra piuttosto una grossa invidia a muovere queste affermazioni che lasciano il tempo che trovano. Sarà pur vero che Berlusconi con Putin non potrà (non avendo appoggio governativo) costruire una coalizione internazionale anti – Isis come dichiarato. Questioni di realpolitik. Da questo alle ilarità di certi esponenti, giornalistici o meno, ce ne passa.
Il peso maggiore della visita proviene però dalla rabbia ucraina. Il paese “privato” della Crimea, non è certamente rimasto in silenzio dopo la visita berlusconiana. Secondo il paese dell’euro – Maidan in salsa americana, la visita di un leader del calibro di Berlusconi « nella Crimea occupata – scrive il ministero degli Esteri ucraino in una nota sul proprio sito – è un nuovo tentativo della Federazione russa di legittimare a qualsiasi prezzo l’occupazione illegale e una manifestazione di mancanza di rispetto della sovranità statale dell’Ucraina». Conseguenza? Berlusconi persona non gradita in Ucraina, per la sicurezza nazionale almeno per tre anni. E non è tutto. La Procura generale ucraina ha aperto un’inchiesta per la bottiglia di Jerez preziosissimo stappato in onore dell’ospite. Secondo Kiev, si tratterebbe di «Appropriazione del patrimonio in quantità particolarmente rilevanti», in base all’articolo 191, comma 5 del codice penale. Ricapitolando, Berlusconi sarebbe, sempre secondo Kiev, entrato illegalmente nel territorio nazionale, arrivando in Crimea dal territorio russo, bypassando così i controlli ucraini. In secondo luogo, il governo accusa l’italiano di appropriazione indebita. E in un crescendo sproporzionato, il Governo ucraino stila una lista nera di “persone non gradite” nel territorio nazionale. Oltre a Berlusconi, figurerebbero: 34 giornalisti stranieri, di cui tre della Bbc (compreso il corrispondente da Mosca), ucraina. Inoltre, i giornalisti banditi per un anno provengono, oltre che dalla Russia, da Bulgaria, Estonia, Germania, Ungheria, Israele, Kazakhstan, Lettonia, Macedonia, Moldavia, Polonia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Gran Bretagna. Potenzialmente, anche chi scrive quest’articolo potrebbe essere colpito dalle sanzioni ucraine.
Ora, alla luce di ciò che è accaduto, i media italiani dovrebbero almeno condannare le iniziative vendicative di Kiev. Invece, il silenzio contraddistingue i fatti. Silvio Berlusconi dimostra di essere stato imbarazzante in passato, quando il suo Governo portava a casa risultati in politica estera indiscutibili, ma anche ai nostri giorni, quando l’attuale premier preferisce fare la staffetta con la Cancelliera Merkel, senza trovare punti in comune in diversi ambiti, il premio tra i quali, il traffico di migranti che sta attanagliando l’Europa in questi giorni febbrili. Probabilmente, l’ex Cavaliere avrà avuto, e tuttora conserverà diversi difetti. Eppure, certi spunti, rimangono suoi, e di pochi altri. Ed è solo grazie a determinate persone, che a volte operano più in silenzio, che la politica estera italiana sta continuando a funzionare in chiave nazionale, perseguendo obiettivi strategici e non di terzi.
Valentino Quintana
1. https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/12/berlusconi-la-passerella-con-putin-crimea-che-imbarazza-ue-e-ucraina/2029004/
2. Otto e mezzo, 14 settembre 2015, Giampaolo Pansa intervistato da Lilli Gruber