Gelo nel centrodestra dopo la conferenza di giovedì di Matteo Salvini al Senato. Il leader leghista ha infatti rimesso in discussione la posizione del suo partito per quanto riguarda la scelta del candidato sindaco per la Capitale.
Nei giorni scorsi infatti era stata ufficializzata la candidatura di Guido Bertolaso, l’ex controverso capo della Protezione Civile. Ora, il leader del carroccio, in un inedito formalismo giacca-cravatta, smorza gli entusiasmi affermando che “a pacchetto chiuso non compro nulla. Quello che dirà la gente di Roma inciderà sulla mia decisione finale”.
Tutto è ancora da decidere dunque, e a quanto pare Salvini vuole sentire il parere degli elettori. Giorgia Meloni, dal canto suo, si è trincerata a sostegno di Bertolaso anche se in Fratelli d’Italia non sono mancati alcuni “mal di pancia”.
Sono 21 infatti i dirigenti di Fdi che nei giorni passati hanno dimostrato ritrosia nei confronti della candidatura di Guido Bertolaso, contestando apertamente la linea della leadership. Secondo i 21 di Fdi quello che è sbagliato è il metodo, e non si sono sottratti dunque dal denunciare “l’incredibile procedura con cui sono stati scelti i candidati sindaci del centrodestra in tutte le città e, in particolare, a Roma”.
Tornando a Matteo Salvini, il segretario leghista non ha digerito le dichiarazioni di Bertolaso sui rom. L’ex capo della Protezione civile li aveva infatti definiti come “categoria vessata”. Una posizione inaccettabile per il ruspista che ha sottolineato come “dichiarazioni simili me le aspetto da Nichi Vendola non certo dal candidato del centrodestra”.
Quello tra Bertolaso e la Lega però è un amore mai nato. Lo stesso Bertolaso, circa dieci giorni fa, aveva dichiarato a Libero:”Salvini odia Roma, non penso che qualcuno ne dubiti”. L’ex capo della Protezione civile si era anche in passato definito come un “vecchio democristiano”, esternazione che certamente Salvini non ha apprezzato. E poi, altro particolare scomodo agli occhi di Salvini&Co, ci sono le campagne elettorali organizzate da Bertolaso per Francesco Rutelli, ovvero per il centrosinistra. Di Rutelli, tra l’altro, Bertolaso fu anche il vice, quando il presidente de La Margherita fu commissario per il Giubileo del 2000.
Di fatto, nel centrodestra è un marasma e la riunione di Palazzo Grazioli fra i tre leader di FI, Lega Nord e Fdi è saltata. Per Mercoledì 24 Febbraio è stata fissata una riunione di una commissione presieduta dal senatore Altero Matteoli proprio in vista delle amministrative.
L’ex presidente della regione Lazio Francesco Storace sta cercando di trarre vantaggio dalla nuova debolezza della candidatura di Guido Bertolaso, spingendo per la consultazione degli elettori.
Ipotesi primarie dunque? Questo sembra escluso da parte di Silvio Berlusconi il quale si è sempre dimostrato restio a questa opzione. Nel frattempo, il leader di Forza Italia ha riaffermato la candidatura del suo “Mr Wolf” sostenendo che “non è il candidato di un partito, ma deve essere il candidato di tutta la città, di tutti i romani che si preoccupano del loro bene e non di quello dei singoli partiti. Conto sul buonsenso dei romani e assicuro a Guido Bertolaso tutto il nostro sostegno”. Le parole di Berlusconi sembrano tuttavia svanire nella confusione del centrodestra.
Nemmeno nella sua comparsata nel salotto di Bruno Vespa, in occasione dei vent’anni di Porta a Porta, ha trovato grande fortuna. Perfino Vespa, l’amico del baciamano, ha messo in dubbio la reale conoscenza della Costituzione da parte dello stesso ex Cavaliere. Un Berlusconi abbandonato dai vecchi e più accorati sostenitori dunque, che sembra contare sempre meno, proprio nella bagarre per la scelta del candidato romano, dove invece Salvini fa la voce grossa.