Gli ucraini, sobillati dagli americani, e spinti dalla necessità di distogliere l’attenzione puramente distruttiva dei gruppi naziatlantici, nei giorni scorsi hanno bombardato Octiabarski, Gorlovka, Donetsk, Spartak, Shirokino,Veseloe, Yasnoe, Krimskoe, nella regione di Donetsk, e Lugansk, Stanica Luganskaya, nella regione di Lugansk. È proprio verso Lugansk, che si stanno dirigendo le forze ucraine.

Per il momento si registrano almeno sei morti fra i civili, oltre a decine di feriti, tra cui diversi bambini. Gli ucraini colpiscono con carri armati e artiglieria, mirando sopratutto alle infrastrutture civili e ai quartieri più popolati.

I nuovorussi rispondono al fuoco e, a parte la situazione dei civili, non soffrono di grossi problemi. Se gli ucraini o i loro padroni americani si erano autoconvinti che Kiev avrebbe potuto sconfiggere la Novorussia, crediamo di poter dire che dovranno ricredersi.

Ogni giorno, una media di settantacinque, fra granate e mine, vengono lanciate/rilasciate dalle forze ucraine.

In un solo giorno sono state commesse ben 13 violazioni della tregua, da parte delle forze ucraine, che hanno lanciato qualcosa come 10 granate anticarro, 15 proiettili di artiglieria, oltre a infliggere alla popolazione un bombardamento di quasi un’ora con pezzi di calibro 82 e 120 mm.

Oggi, il capo della DNR (Donetsk Novorossja Republic, N.d.a.) Alexander Zakharchenko, ha detto ai giornalisti che il comando ucraino prepara un colpo da due direzioni differenti.

“La direttrice dei due attacchi è, rispettivamente, la linea di demarcazione tra Donetsk e Lugansk, e a sud del confine, nel tentativo di aggirarlo” ha detto.

Secondo Zakharchenko, i gruppi d’attacco sono già stati creati. Tuttavia, vi sono anche notizie positive: il numero di ucraini che si rifiutano di partecipare alla pulizia etnica massa in campo dal governo di Kiev aumenta ogni giorno che passa.

Due fratelli, in particolare, che lavoravano, rispettivamente, per i servizi segreti e per il ministero degli Esteri, si sono rifiutati di continuare a eseguire gli ordini omicidi e si sono rifugiati nella Repubblica di Lugansk.

I due ufficiali, Alexei Miroshnichenko e Yuri Miroshnichenko, hanno dichiarato, durante una conferenza stampa, che non riuscivano a tollerare ulteriori violazioni dei diritti umani da parte del governo di Kiev.

“Abbiamo deciso di tornare nella nostra città. Traditori, fascisti, agenti segreti di varie intelligence hanno preso le redini dell’Ucraina, e la stanno conducendo alla rovina” hanno dichiarato.

Il punto di svolta, per i due fratelli, è stato quando hanno scoperto che gli abitanti di Donetsk e Lugansk venivano deliberatamente sterminati, bambini compresi, e che alle autorità la cosa non importava affatto. “Quello in atto è chiaramente un genocidio” ha aggiunto Alexei, uno dei due fratelli.

I principali responsabili sono i battaglioni Aidar, Azov e Tornado, oltre a numerosi altri, incluse diverse unità di mercenari stranieri, polacchi e lituani in testa, testimoniano sempre i due fratelli: “Le donne vengono violentate in gruppo, comprese le bambine, le case svaligiate. I cosiddetti volontari straneri combattono quasi tutti per denaro, non per gli ideali”.

Massimiliano Greco

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Nato a Siracusa, si occupa prevalentemente di politica estera e strategia. Ha scritto "Battaglia per il Donbass" (Anteo Edizioni, 2014) https://pagineirriverenti.wordpress.com/