capodanno cinese

Il Capodanno cinese è una delle tante antichissime feste tradizionali ancora in voga nella Cina contemporanea. Quest’anno si celebra dal 27 gennaio del calendario gregoriano all’11 febbraio.

Cenni storici e culturali

Diffusa in tutti gli strati sociali ed in tutte le regioni della Repubblica Popolare (oltreché in altri Stati asiatici), essa cela una moltitudine di particolarità culturali e usanze annualmente ripetute – caratteristiche tanto che l’hanno resa nota in tutto il mondo.

Il Capodanno, innanzitutto, pone la sua data sul calendario tipico della tradizione contadina cinese, il cosiddetto “calendario agricolo” (农历), un calendario lunare in voga fin dai tempi della dinastia Shang (XVII-XI a.C.).

Esso divide l’anno in base ai periodi lunari e con un numero variabile di mesi, da 12 a 13. Questo spiega anche la continua oscillazione della data esatta del Capodanno, che può andare dal 20 gennaio al 21 febbraio.

Oltre a questo antico calendario, il popolo cinese mantiene vivi altri originali sistemi di misurazione del tempo, uno dei quali celebre soprattutto per il suo valore propiziatorio: il cosiddetto “ciclo sessagesimale” (干支).

Il ciclo sessagesimale 干支

Il ciclo sessagesimale è un complesso sistema che combina la numerazione di anni, mesi, giorni e ore, sulla base di due serie di segni: i 10 “tronchi celesti” (天干) e i 12 “rami terrestri” (地支).

I 10 tronchi celesti corrispondono all’alternanza di yin e yang, e vanno dal primo e più alto (甲, Jiǎ) al decimo e più basso (癸, Guǐ), mentre i 12 rami terrestri corrispondono ciascuno ad un anno e sono associati ai diversi segni zodiacali.

Il sistema sessagesimale si basa su un ciclo di 60 anni (il primo anno di questo ciclo si è aperto nel 1984, e si chiuderà nel 2043) dopo il quale riparte da capo: ogni singolo anno del ciclo scaturisce da una combinazione di un tronco celeste e di un ramo terrestre (dal quale deriva anche l’animale simbolo da collegare ad ogni anno), secondo una particolare tabella le cui origini risalgono al II millennio a.C.

Il nostro 2017 corrisponde all’anno del “gallo di fuoco” (丁酉), e ci siamo appena lasciati alle spalle quello della “scimmia di fuoco” (丙申), in un continuo ciclo che associa valori e svantaggi ad ogni singolo anno.

Festa di Primavera 春节: le usanze

Storicamente, il Capodanno cinese, conosciuto anche con il nome di “Festa di Primavera” (春节), è una festività diffusa in molti altri paesi asiatici e festeggiata da centinaia di milioni di persone da infinite generazioni. Cade il primo giorno del primo mese lunare del calendario cinese e dura ben 15 giorni, al termine dei quali inizia la Festa delle Lanterne.

In Cina è un momento festeggiamenti pubblici celebrati tanto dal singolo quanto dalle autorità, un periodo dove, in tutte le famiglie, riaffiora un forte senso di domesticità, di ritualità, e si compiono molti gesti propiziatori per una buona fortuna.

È consuetudine ripulire da cima a fondo le proprie abitazioni, tagliarsi i capelli e comprare nuovi vestiti. Questo per simboleggiare una sorte di “nuovo inizio”, una nuova nascita.

Si passa poi ad addobbare la propria abitazione (il rosso è il colore dominante di tutta questa festa) per attrarre la fortuna: si appendono alle finestre fogli di carta (in cinese 窗花, chuānghuā) intagliati con figure o animali associati alla buona fortuna.

Sulle porte si appendono dei “duìlián” (delle poesie distiche, dove entrambi i versi abbiano le stesso numero di caratteri e significati antitetici) sulle porte; e, soprattutto, si appende rigorosamente rovesciato il carattere cinese di “fortuna” (福, fú), poiché, in lingua cinese, un curioso gioco di parole fa sì che “la fortuna a rovescio” si pronunci allo stesso modo di “la fortuna arriva”.

Il Capodanno

La sera della vigilia di Capodanno iniziano già i rituali celebrativi: la famiglia è solita riunirsi per una grande cena, che spesso dura fino all’alba per fare incontrare i primi soli del nuovo anno.

In questa cena, il cibo ricopre una importanza fondamentale, il tutto in forte funzione simbolica. Viene servito sempre del pesce, in questo il carattere cinese “pesce” (鱼, yú) si pronuncia alla stessa maniera di “sovrabbondanza”, e si passa poi ai caratteristici ravioli cinesi. Questi vengono di norma mangiati dopo la mezzanotte, come segno di buona fortuna e speranza, e, sempre verso questa ora, è usanza (questo è comune anche in Occidente) far scoppiare petardi e fuochi di artificio, con il popolaresco intento apotropaico di “spaventare gli spiriti”.

Alcune consuetudini del Capodanno cinese non differiscono da quelle del nostro Natale: regalare ai bambini del denaro (solitamente in buste rosse) e recarsi a trovare i propri parenti sono le classiche attività del giorno del Capodanno. Sono molto diffuse anche danze tradizionali, spesso organizzate a mo’ di fiera, spontaneamente, presso i templi: la danza del dragone (舞龙), molto diffusa nel Nord, e la danza del leone (舞狮) nel Sud, che mischiano elementi di arti marziali ad elementi coreografici.

Conclusione

La chiusura del Capodanno si apre con la Festa delle Lanterne, che cade in corrispondenza della prima nuova luna, e che trae il suo nome da una delle usanze più famose del popolo cinese: quella di appendere lanterne di carta, di solito rosse, con scritti degli indovinelli che chi passa dovrebbe risolvere (questa usanza ha un proprio nome: 猜灯谜, Cāidēngmí).

Infine, per celebrare la luna piena si consuma la sera una zuppa con palline di riso, la cui rotondità simboleggia tanto la luna piena quanto la riunione della famiglia, con la coscienza che questa meticolosa organizzazione e questo senso di unità si ripeterà costantemente allo stesso modo l’anno successivo.

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Nato a Brescia nel 1996, studioso del Medio Oriente, dell'Asia Orientale e dell'Europa Orientale.