Via dalle manifestazioni del 25 Aprile i guerrafondai e gli affaristi della guerra, via chi fa gli interessi degli sfruttatori, degli stragisti del Ponte Morandi e dei devastatori dell’ambiente, via chi ha riabilitato i “ragazzi di Salò” e calpesta la Costituzione del 1948! Per una nuova Liberazione!
I vertici del Partito Democratico sono i principali sostenitori e promotori delle misure antipopolari del governo Draghi: dallo smantellamento dell’apparato produttivo (delocalizzazioni) al carovita, dall’eliminazione del Reddito di Cittadinanza alle grandi opere speculative, dai tagli alla sanità all’aumento delle spese militari. Sono i principali sostenitori dell’ingresso dell’Italia in guerra al servizio degli imperialisti USA e della NATO; incuranti delle conseguenze immediate e future per le masse popolari del nostro e degli altri paesi, hanno interessi diretti nella produzione ed esportazione di armi poiché controllano le principale aziende belliche del paese.
In ragione della storia del nostro paese, i vertici del Partito Democratico – che non hanno nulla a che vedere con il vecchio movimento comunista, con il movimento operaio, con i partigiani e con la Resistenza – usurpano il ruolo di “eredi della Resistenza” fin dalla nascita del PD. Hanno usato e usano questo ruolo per piegare la storia, la tradizione e i valori di cui pretendono di essere figli agli interessi della classe dominante.
Nei trent’anni che abbiamo alle spalle i governi delle Larghe Intese, tra PD e polo Berlusconi, hanno eliminato o snaturato molte delle conquiste che le masse popolari avevano strappato quando il movimento comunista era forte nel mondo: dalla giusta causa per i licenziamenti individuali (art. 18 dello Statuto dei Lavoratori abolito dal governo Renzi), al Servizio Sanitario Nazionale, alle pensioni, alle case popolari, all’equo canone, all’istruzione pubblica di qualità. Hanno privatizzato gran parte del settore pubblico dell’economia dall’IRI in giù, una parte importante dei servizi pubblici, dei mezzi di trasporto e delle vie di comunicazione (e quelle che non hanno privatizzato le hanno date in concessione a Benetton e ad altri criminali simili).
Hanno contribuito all’aggravamento della crisi ambientale. Hanno dato il via alle grandi opere pubbliche inutili quando non dannose (TAV, TAP, ecc.). Hanno permesso la riduzione e la delocalizzazione di molte aziende e di interi settori produttivi (computer, autoveicoli, elettrodomestici, siderurgia e altri). Hanno dato il via al riarmo, all’esportazione di armi, alla partecipazione di militari italiani alle guerre promosse da NATO, USA e UE. Partecipano alle sanzioni finanziarie e commerciali contro i paesi che non accettano di lasciare campo libero alle scorrerie dei grandi gruppi imperialisti. Hanno asservito l’Italia, già sottomessa alla NATO dal regime DC, anche alle istituzioni comuni dei gruppi imperialisti europei (UE, BCE, ecc.).
I vertici del PD sono stati tra i principali sdoganatori dei fascisti e dei repubblichini (con Violante e “i ragazzi di Salò”); hanno contribuito in mille modi, direttamente e indirettamente, al revisionismo storico (vedi la balla della liberazione di Auschwitz da parte delle truppe americane, raccontata nel film “La vita è bella”); sono stati i promotori delle infiltrazioni sioniste nelle celebrazioni del 25 Aprile (in particolare a Milano, sostenendo l’operazione “Brigata ebraica”); sono stati fra i principali promotori e sostenitori dell’equiparazione del comunismo al nazismo, operazione riassunta nella risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019. Oggi i vertici del Partito Democratico cercano di piegare la storia, e in particolare la Resistenza, all’obiettivo di trascinare l’Italia nella guerra in Ucraina, trasformando le celebrazioni del 25 Aprile in parate a sostegno della guerra, della NATO, dei battaglioni nazisti ucraini.
Le celebrazioni del 25 Aprile NON sono manifestazioni del PD, dei guerrafondai, dei sionisti e dei produttori e trafficanti di armi, di quanti sostengono le guerre della NATO-USA. NON sono manifestazioni a sostegno di Draghi, del suo governo e delle sue misure che riportano il paese indietro di 100 anni.
Le manifestazioni del 25 Aprile non devono essere strumentalizzate da chi tradisce ogni giorno i valori della Resistenza, la memoria dei partigiani, la Costituzione del 1948 e usa le masse popolari come carne da macello e da cannone.
Facciamo appello a tutti i comunisti – organizzazioni, partiti, singoli – a tutti i sinceri democratici, a tutti gli antifascisti, all’ANPI, ai sindacati di base, ai centri sociali e ai movimenti di dare vita in ogni città a una “presenza partigiana” organizzata che estrometta il PD dalle piazze del 25 Aprile.
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)