Ilaria Alpi

Un nuovo colpo di spugna all’orizzonte per una delle vicende più laceranti e nebulose degli ultimi trent’anni. La Procura di Roma ha chiesto una nuova archiviazione dell’indagine relativa all’omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia.

Nel giugno scorso il Gip, accogliendo una istanza avanzata dai legali della famiglia Alpi, aveva disposto ulteriori accertamenti dai quali però non sarebbero emersi elementi tali per proseguire le indagini.

Nello specifico, si chiedeva di far luce sul ritardo nella trasmissione a Roma delle carte provenienti da Firenze in merito a una intercettazione tra somali e di sentire come testimoni due di loro per capire “da chi è partito l’ordine di versare 40mila dollari all’avvocato Douglas Duale”, difensore di Omar Hashi Hassan, unico imputato di questa vicenda, condannato definitivamente a 26 anni di reclusione e poi assolto nel processo di revisione a Perugia, e da chi è partita l’informazione “che Ilaria Alpi era stata uccisa da militari italiani”.

Il gip aveva, inoltre, chiesto di sentire “la fonte confidenziale citata nella relazione Sisde del 3 settembre 1997, previa nuova richiesta al direttore pro tempore in ordine all’attuale possibilità di rivelarne le generalità”.

A nome della famiglia della giornalista, ha parlato l’avvocato Giovanni D’Amati: “La decisione del Procura di chiedere una nuova archiviazione dell’indagine non è certo un fulmine a ciel sereno. E’ una decisione che dispiace ma attendiamo di leggere il provvedimento per una analisi più approfondita”.

“La procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per l’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin a quasi 25 anni dal loro assassinio. Ci auguriamo che la richiesta non sia accolta e comunque il prossimo 20 marzo, nel corso della iniziativa già fissata alla Camera dei Deputati, torneremo a chiedere che sia compiuto ogni sforzo per arrivare alla verità e alla giustizia”, scrivono in una nota Fnsi, Usigrai, Cdr Tg3 e Articolo21.

“La stessa Commissione speciale sulle ecomafie, si legge ancora, potrebbe da subito tornare sui traffici di allora tra Italia e Somalia, sulle denunce di Ilaria, sui depistaggi e le omissioni messe in atto anche dai Servizi deviati e da apparati dello Stato”.

Fnsi, Usigrai, Cdr Tg3 e Articolo21 avvertono: “Non abbiamo intenzione di archiviare alcunché e chiediamo alla Rai e a tutti i media di tornare a illuminare a giorno questa orrenda pagina della nostra storia”.