Il Senato ha negato l’autorizzazione a procedere su Matteo Salvini per il caso Diciotti. I voti a sostegno della relazione della giunta delle immunità del Senato che nega l’autorizzazione sono stati 237. Quelli contrari, e quindi a favore dell’autorizzazione a procedere, 61, nessun astenuto. L’esito ufficiale del voto è stato comunicato in Aula dalla presidente Elisabetta Casellati. L’Aula di Palazzo Madama ha respinto, dunque, a maggioranza assoluta l’autorizzazione a procedere per sequestro di persona aggravato nei confronti del ministro dell’Interno.

La linea adottata dalla giunta per le immunità si basa sull’articolo 96 della Costituzione, che regola la responsabilità dei ministri, e sulla Legge Costituzionale n.1 dell’89.

Con il ministro dell’Interno, oltre alla Lega e al M5S, si sono schierati Forza Italia e Fratelli d’Italia. Hanno votato, invece, per mandare Salvini a processo, come già fatto in giunta, i senatori del Pd e di Leu.

“Visivamente si deduce che la mia proposta contro l’autorizzazione a procedere è stata accolta. Le lucette verdi erano largamente di più”, aveva spiegato il presidente della Giunta per le immunità, Maurizio Gasparri, ben prima della chiusura delle operazioni di voto, fissata per le 19.

“Quando si mette in dubbio che col mio lavoro abbia abusato della mia carica per qualcosa che ho fatto, faccio e rifarò per difendere i miei figli, mi emoziono. Meno partenze, meno sbarchi e meno morti con noi: qualcuno invece dei porti voleva i cimiteri aperti”, ha detto Matteo Salvini parlando dai banchi occupati dal gruppo della Lega nell’aula di Palazzo Madama.

Poi ha aggiunto: “Soccorriamo tutti, non sarò mai il ministro che lascia morire una persona nel mare mediterraneo senza muovere un dito”.

Il ministro dell’Interno ha ringraziato gli alleati del M5S: “Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell’immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi 5 Stelle perché le cose si fanno in due, evidentemente”.

Come avevano annunciato in precedenza, le senatrici M5S, Elena Fattori e Paola Nugnes hanno votato sì all’autorizzazione a procedere per Salvini. A loro si è aggiunta anche Virginia La Mura. Per questo saranno “immediatamente deferite ai probiviri ed espulse” fanno sapere i vertici del Movimento.

 

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“Una sola parola, amici: grazie”. Così il vicepremier su Twitter e Facebook, dopo che il Senato ha negato l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti.