Carles Puigdemont è appena arrivato a Copenaghen: stamattina, poco prima delle otto, era stato infatti avvistato presso lo scalo di Charleroi mentre stava per prendere il volo Ryanair che l’avrebbe portato nella capitale danese, nonostante la minaccia di Madrid di far scattare nei suoi confronti un nuovo mandato di cattura europeo.
La procura spagnola ha chiesto al giudice del Tribunale Supremo Pablo Llarena di riattivare il mandato d’arresto europeo contro l’ex presidente catalano. L’euro-ordine era stato poi ritirato a dicembre per il rischio che il Belgio negasse l’estradizione.
Già candidato con successo come presidente alle ultime elezioni catalane, Puigdemont ufficialmente si sarebbe recato in Danimarca per una conferenza all’università di Copenaghen alle 14.00. Ciò avrebbe però mandato prontamente in subbuglio i magistrati spagnoli, convinti che in realtà quella di Puigdemont si tratti di una nuova fuga.
Teoricamente l’ex presidente catalano dovrebbe già ritornare in Belgio martedì o mercoledì prossimo. In ogni caso il viaggio in Danimarca potrebbe avere anche una motivazione tattica: se Puigdemont venisse arrestato potrebbe infatti chiedere il voto delegato per il parlamento catalano, in quanto impossibilitato a presenziare alle sedute.
La prossima settimana Puigdemont vorrebbe essere nuovamente eletto presidente dal Parlament catalano, ma perché ciò avvenga dovrebbe presentarsi al dibattito d’investitura del 30 gennaio, ipotesi poco percorribile visto che un suo ritorno in Spagna comporterebbe l’arresto immediato. La soluzione vagheggiata dagli indipendentisti, quella di rieleggere Puigdemont per via telematica, è vietata dai regolamenti e così servirebbe una nuova forzatura per imporla. Numeri alla mano si potrebbe anche fare, ma il rischio di finire in carcere probabilmente suggerirà agli indipendentisti di cercarsi un nuovo President.