Champions League: Roma solita sfortuna, Napoli bene, Juventus benissimo
Il Napoli liquida il Nizza anche al ritorno e anche stavolta lo fa con un 2-0 che lascia poco spazio ad eventuali rimpianti per i transalpini. Callejon e Insigne firmano il successo nella ripresa. Oltre ai ragazzi di Sarri accedono alla fase a gironi CSKA Mosca, Qarabag (o Karabakh), Sporting Lisbona, Liverpool, Apoel Nicosia, Maribor, Olympiakos, Siviglia e Celtic.
Partendo per ordine analizziamo i gironi sorteggiati da Totti e Shevchenko.
Girone A. Dai preliminari è stato sorteggiato il CSKA Mosca che, malgrado una rosa che presenta un buono spessore tecnico, potrà ambire al massimo ad un terzo posto che significherebbe Europa League. Infatti solo il Basilea pare alla portata dei russi. Gli svizzeri non sembrano quelli degli anni passati, dunque strada spianata per il Benfica e soprattutto per il Manchester United, ovviamente strafavorito per il primo posto.
Girone B. Il primo posto è un discorso a due tra l’euforico PSG e il solido Bayern mentre per il piazzamento Europa League se la vedranno Anderlecht e Celtic in una situazione di assoluto equilibrio. Neymar contro Lewandovski, tanta roba.
Girone C. Qarabag a parte, che conferma comunque di crescere ulteriormente dopo aver fatto bene in Europa League, la qualificazione è un discorso a tre tra Roma, Chelsea e Atletico Madrid, tra Dzeko, Morata e Griezmann, tra fantasia, solidità e garra. Tre squadre, tre caratteristiche differenti, uno dei gironi più incerti e sicuramente più spettacolari.
Girone D. Allegri trova nuovamente il Barcellona ma rispetto al passato fa un po’ meno paura, visto quanto successo nella doppia sfida in primavera. I due club se la vedranno anche con Olympiakos e Sporting Lisbona che si lotteranno il terzo posto. Se in campionato i greci vinceranno nuovamente, sembra differente il discorso in Europa dove appaiono la compagine più indietro del girone. Portoghesi compagine interessante.
Girone E. Liverpool e Siviglia non avranno vita facile a confermare i pronostici soprattutto con lo Spartak Mosca di Carrera, sempre più idolo della tifoseria. Fuori da ogni discorso il Maribor che completa il girone e che tenterà comunque di non sfigurare.
Girone F. Il Manchester City sulla strada del Napoli, il Feyenoord tenterà invece l’impresa di inserirsi in un discorso apparentemente fuori portata. Lo Shakthar, al contrario, è ancora alla ricerca di sé stesso dopo l’addio di Mircea Lucescu. Il Napoli dovrà stare attento soprattutto a Rotterdam e Donetsk.
Girone G. L’incognita Besiktas e la novità Lipsia, poi Monaco e Porto una spanna sopra. Salvo sorprese dagli ultimi giorni di mercato (vedi Mbappè), la qualificazione è un discorso quasi chiuso.
Girone H. Chi farà compagnia al Real Madrid? Zidane va verso i diciotto punti, a giocarsi il secondo posto saranno Tottenham e Borussia Dortmund, ma i tedeschi sembrano favoriti se non altro per abitudine a giocare certe sfide. Chiude il girone la cenerentola Apoel Nicosia: i ciprioti però negli ultimi anni stanno facendo molti viaggi infrasettimanali in giro per l’Europa.
A parte il girone C, negli altri sembra quasi scritta la classifica. Dalle parti di Trigoria si domandano cosa hanno fatto di male e quale pena stanno scontando: ogni volta è a stessa storia, la stessa sfortuna. Per il Napoli invece serve solo attenzione soprattutto fuori dal San Paolo per non perdere punti con Shakthar e Feyenoord mentre col City si parte alla pari. Bene la Juventus con trasferte morbide, Camp Nou a parte.
Europa League, i gironi: bene Milan e Lazio, Atalanta tra incubo e fascino.
Il Milan sbriga la trasferta macedone vincendo per 1-0 sullo Shkendija grazie alla rete di Cutrone al 13′ del primo tempo. Trasferta apparentemente inutile dopo il 6-0 dell’andata ma Montella ha saputo renderla utile lo stesso provando la difesa a tre con Zapata, Romagnoli e Bonucci, schierando i giovani Zanellato, José Mauri, Cutrone, Locatelli e a partita in corso pure Gabbia. Davanti due punte, Cutrone e André Silva, volenteroso ma impreciso. Bene Zanellato che sorprende per personalità e capacità decisionale, intermittenti Locatelli e José Mauri, certezza Cutrone, da seguire Gabbia. Partita giocata a viso aperto dai macedoni bravi ad impensierire più volte Storari.
Nelle altre sfide si registra l’eliminazione dell’Ajax che dopo lo 0-1 patito in casa subisce anche a Trondheim con il Rosenborg che ci prende gusto e compie un’altra impresa ribaltando il momentaneo 1-2 con Adengbenro che non contento sigla pure il 3-2 definitivo allo scadere. La prima rete norvegese è siglata dal resuscitato Bendtner. Conferma quanto da noi pronosticato lo Zenit di Roberto Mancini che dopo lo 0-1 subito ad Utrecht, ribalta la situazione ai tempi supplementari imponendosi per 2-0 grazie alla doppietta di Kokorin. Eliminato il Fenerbahce che non solo non ribalta lo 0-2 subito in Macedonia ma perde anche in casa con un Vardar sorprendente. Calcio turco in difficoltà. Sorpresa degli svedesi dell’Ostersunds che dopo aver eliminato il Galatasaray, fanno fuori pure il Paok Salonicco e volano ai gironi. Everton col brivido in Croazia, Hajduk mai domo e inglesi sotto di una rete prima del capolavoro di Sigurdsson da quasi 50 metri, 1-1 il finale.
La cosa che colpisce di più dei dodici gironi è l’equilibrio presente più o meno dappertutto.
Analizzando girone per girone vediamo di confermare quanto appena detto.
Girone A. Slavia Praga, Villarreal, Maccabi Tel Aviv e Astana. Spagnoli favoriti ma non troppo, kazaki cenerentola ma non troppo. Cechi e israeliani mine vaganti. Qualificazione apertissima per tutte e quattro le compagini.
Girone B. Il Partizan passa agevolmente in Turchia e vuol fare la voce grossa ma gli svizzeri dello Young Boys sono in crescita continua impensierendo pure il Basilea in campionato. Dynamo Kiev collaudata alle sfide europee, Skenderbeu che comincia a prenderci gusto. Elencate in ordine di pronostico ma non c’è niente di scontato.
Girone C. Hoffenheim, Braga e Basaksehir pronte a darsi battaglia mentre sembra avere le polveri bagnate il Ludogorets che pure in Bulgaria non sta brillando come ci aveva abituato negli ultimi anni. Tedeschi usciti col Liverpool in Champions ma carichi di entusiasmo, portoghesi realtà consolidata, turchi che hanno messo paura al Siviglia. Tutto aperto.
Girone D. Il Milan dovrebbe fare corsa a parte, a meno che il solito turnover estremo all’italiana non riesca a rimescolare le carte anche stavolta. AEK carichi di ex “italiani” tra i quali Christodoulopoulos, Livaja, Almeida e l’ex rossonero Didac Vila. Ad essi si aggiunge gente esperta come Chygrynskiy e Vranjes: un bel mix. Austria Vienna allenata dall’ex Bayern Thomas Fink e Rijeka a completare il girone. Croati sicuramente più corazzata rispetto alle altre due rivali dei rossoneri. Vita facile per Montella… salvo turnover.
Girone E. Everton-Atalanta a Goodison Park e Lione-Atalanta al Groupama Stadium sicuramente ha il suo fascino e magari pure una trasferta a Limassol, nell’isola di Cipro, scappando dal rigore invernale della pianura padana…. cerchiamo del positivo in tutto questo. Qualificazione difficile per i bergamaschi, in più c’è il problema stadio che impone lo spostamento al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Roba dura ma la Curva Pisani è pronta ad essere il dodicesimo uomo in campo.
Girone F. Gruppo abbastanza privo di appeal in fatto di blasone ma interessante in quanto ad equilibrio. Gli slovacchi dello Zilina, i danesi del FC Copenaghen, i russi della Lokomotiv Mosca e i moldavi, pardon transnistriani, dello Sheriff Tiraspol, compongono il girone. Se dovessimo puntare qualcosa diremo Lokomotiv e Zilina ma non lo giocate!
Girone G. Favoriti i cechi del Plzen ma solo per tradizione. Se la vedranno con gli israeliani dell’Hapoel Beer Sheva che in Europa non sono più sconosciuti, chiedete all’Inter, con gli svizzeri del Lugano e con la rifondata Steaua Bucarest che però ha dimostrato ancora di essere lontana dalla propria tradizione. Il Lugano pare essere la squadra meno attrezzata alla qualificazione.
Girone H. C’è l’Arsenal che giocherà da solo, poi Colonia, Stella Rossa e Bate Borisov a scornarsi tra di loro anche se i bielorussi sono un gradino sotto. Tra tedeschi e serbi si giocano anche il rimembrare i fasti di un tempo. Gruppo curioso.
Girone I. Marsiglia e Salisburgo un passo avanti, se non due, a Guimaraes e Konyaspor. Portoghesi cresciuti nelle ultime stagioni, turchi che dovranno confermare di non essere una cometa. Discorso qualificazione comunque abbastanza scritto.
Girone J. Athletic Bilbao ed Hertha Berlino favorite ma occhio allo spauracchio Ostersunds e agli ucraini dello Zorya che senza Dnipro e Metalist puntano a diventare la terza forza del campionato ucraino. Svedesi sulle ali dell’entusiasmo, per baschi e tedeschi trasferte per niente agili.
Girone K. Conoscendo Simone Inzaghi, la sua Lazio se la giocherà alla morte senza snobbare l’impegno. Il girone abbordabile con Nizza, Vitesse e Zulte Waregem. I francesi, malgrado Balotelli e Sneijder, appaiono lontani parenti della squadra che ha stupito la nazione nella passata stagione. Perso Eysseric manca velocità e brio. Olandesi e belgi difficilmente si inseriranno tra le altre due. Zero sorprese.
Girone L. Per niente facile il raggruppamento che vede coinvolto lo Zenit di Roberto Mancini. Real Sociedad, e le sorprendenti Rosenborg e Vardar sono pronte a giocarsela e ci sentiamo di dire che sarà un girone racchiuso in pochi punti. Interessantissimo.
Clamoroso non vedere compagini come Ajax, Galatasaray e Fenerbahce, bello rivedere la Lazio in Europa e l’Atalanta a certi livelli. Non aver mai vinto la Coppa UEFA è un buco grosso nella pur esondante bacheca del Milan; vincere l’Europa League lo tapperebbe in parte.