Vito Comencini, deputato della Lega e consigliere comunale a Verona, affida al social Facebook l’orgogliosa rivendicazione dei motivi che l’hanno spinto a disertare l’aula di Montecitorio.

“Questa non è la strada per ottenere la pace che tutti noi auspichiamo per il popolo ucraino. È la ragione che ieri mi ha spinto, coerentemente, a non partecipare in Aula al discorso del presidente Zelensky. Ritengo sia necessario, invece, privilegiare in modo netto la via diplomatica, per arrivare quanto prima al cessate il fuoco. Lo dico dall’inizio del conflitto, lo ribadisco a maggior ragione oggi. È anche il motivo per cui in Parlamento ho votato contro all’invio di armi in Ucraina”, scrive Comencini sulla piattaforma social di Mark Zuckerberg.

“Presenziare ieri in Aula, prosegue Comencini, sarebbe stato, inoltre, irrispettoso verso la popolazione del Donbass, che ho sempre sostenuto e che in questi ultimi otto anni ha subito una enorme tragedia, ancora oggi quasi completamente ignorata dai media occidentali. Una terra martoriata, in cui sono stato due volte e che ho conosciuto molto da vicino. Sono scelte coerenti, che mi espongono anche a delle critiche, ma questo è il prezzo da pagare e io di certo non mi tiro indietro”.

A chi dentro e fuori dal Carroccio l’ha aspramente criticato per la posizione assunta, il deputato risponde senza giri di parole: “Non rinnegherò mai quei valori che hanno guidato fino ad oggi la mia attività politica e che mi hanno portato ad essere dove sono oggi. Tutto questo grazie al sostegno della gente e alle tante persone che condividono i miei stessi ideali. Questo non lo dimentico”.

Lo strappo con la segreteria di via Bellerio, che in questi ultimi due anni ha cambiato radicalmente posizione su tanti argomenti, appare ogni giorno più profondo. Vito Comencini non sembra intenzionato a fare passi indietro e lo scrive in maniera chiara: “Continuerò sempre ad essere una voce libera e identitaria”.