Alla Conferenza Italia-Africa 2018 tenutasi ieri a Roma hanno partecipato 46 paesi sui 55 totali del Continente Africano, un risultato decisamente importante, con la presenza di oltre 350 delegati come rappresentanza anche di 13 organizzazioni internazionali, tra cui la stessa Unione Africana.
Non va dimenticato come questo evento si verifichi in rapida continuità con la precedente Africa Italia Business Week, di cui del resto già abbiamo parlato, che testimonia anch’essa la profonda interconnessione fra il nostro paese e il cosiddetto “Continente Nero”, con cui del resto la Penisola conosce profondi interscambi praticamente da sempre.
Guardando anche solo agli ultimi decenni, non si possono dimenticare di certo le politiche di Enrico Mattei così come di numerosi piccoli e medi imprenditori italiani, che hanno enormemente giovato allo sviluppo tanto dell’Italia quanto di quei paesi, e del pari l’attenzione d’alcuni lungimiranti politici della nostra Repubblica, democristiani, comunisti e socialisti, che ugualmente all’Africa diedero sempre grande attenzione e considerazione: da Craxi a Moro fino a Serri, numerosi furono i nomi e validissime le loro competenze.
Guardando ai giorni nostri, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che già in passato ha caratterizzato il proprio mandato con alcune importanti visite in paesi chiave del Continente Africano, ha così dichiarato in occasione della Conferenza di ieri: “Il principale obiettivo per il futuro dipende proprio dalla nostra capacità di collaborare per andare oltre la logica emergenziale, governando il fenomeno, rimuovendone le cause profonde. Al di là della fisiologica dialettica politica e del serrato confronto su temi così rilevanti per il nostro avvenire – migrazioni, crescita economica, integrazione politica, sicurezza e contrasto al terrorismo – troverete sempre nell’Italia il più attento e sensibile fra gli interlocutori”. Mattarella ha poi aggiunto che “La dinamica demografica, le crisi ambientali e climatiche, i conflitti, hanno alimentato nel continente africano un movimento di popolazioni senza precedenti. Un’ininterrotta catastrofe umanitaria nei confronti della quale l’Italia, consapevole della natura globale e non sporadica di questi movimenti migratori, si è dimostrata sensibile, non ultimo con l’accoglienza, dal 2015 ad oggi, di circa 475.000 migranti, con un approccio integrato e su più livelli, fondato sui principi di responsabilità condivisa e partenariato tra i Paesi di origine, transito e destinazione dei flussi”.
Anche Enzo Moavero Milanesi, che ha organizzato questo evento, ha espresso similari considerazioni: “E’ un rapporto forte quello tra Italia e Africa ed abbiamo molte sfide da affrontare: il cambiamento climatico a cui purtroppo abbiamo contribuito, le dinamiche demografiche, la sfida energetica. Ma c’è una incredibile complementarietà tra Africa e Europa e noi ne siamo coscienti”. Auspicando poi un più serio ruolo dell’Europa, ha quindi aggiunto: “Senza nulla togliere ai nostri amici, l’Italia è il Paese che si sta battendo maggiormente all’interno dell’Ue per aumentare, e cercare di fare un salto di qualità, nelle risorse dedicate alla cooperazione con i Paesi africani. Servono più risorse e più investimenti, in modo da creare formazione per giovani in Africa e opportunità di investimento per le aziende europee e italiane”.
L’obiettivo della Conferenza è stato quello d’individuare soluzioni comuni come la pace, la libertà, la democrazia e la sicurezza, oltre che sul concordare percorsi condivisi in materia di crescita, coinvolgendo quindi tutte le istituzioni economiche e commerciali del caso. Pertanto, proprio per affrontare tutti questi problemi, si guarderà soprattutto sulle prospettive di collaborazione economica e d’investimento, materie che del resto già vedono l’Italia fra i primi investitori. Ulteriori aspetti sono poi state la formazione accademica e formativa dei giovani africani, con una grande attenzione in particolare all’interscambio culturale, che potrà avvalersi anche di una nuova ed interessante iniziativa come il progetto di promozione integrata “Italia, Culture, Africa”, che nel 2019 vedrà il coinvolgimento della Farnesina in numerosi eventi tesi a rafforzare il contatto fra Italia ed Africa, spazianti dal cinema alla musica, dal teatro alla letteratura.
Tutto ciò può pertanto tradursi in un più serio e produttivo rapporto fra l’Italia ed il Continente Africano, ben lontano dall’accoglienza acritica che poi va nella maggior parte dei casi a costituire un business per i soliti profittatori politicizzati, e molto più vicino ad una seria strategia di promozione delle politiche di crescita e di sviluppo dei paesi africani oggi maggiormente sottoposti al fenomeno emigratorio.