Giuseppe Conte

È durato circa un’ora e dieci il discorso di Giuseppe Conte al Senato. Un discorso lungo, pari (un minuto in più) a quello tenuto da Matteo Renzi nel 2014, quando l’ex segretario del Partito Democratico chiese al Senato di essere l’ultimo premier a chiedere la fiducia a Palazzo Madama.

Il Presidente del Consiglio ha sottolineato principalmente il cambio di metodo, prima che di programmi, al quale il nuovo governo e la nuova maggioranza aspirano: “Rispetto a prassi che prevedevano valutazioni scambiate nel chiuso di conciliaboli tra leader politici per lo più centrate sulla spartizione di ruoli personali e ben poco sui programmi, ci presentiamo non nascondendo le diversità e rinunce reciproche, nel segno della trasparenza nei confronti degli elettori” ha precisato in principio del suo discorso, l’Avvocato Conte, dopo aver salutato il Presidente della Repubblica Mattarella e presentandosi come un cittadino alla sua prima esperienza politica.

In diretta dal Senato della Repubblica dove esporrò il mio discorso programmatico

Posted by Giuseppe Conte on Tuesday, June 5, 2018

Ma altre parti del discorso sono state dedicate alla dicotomia fra status quo e cambiamento, come da slogan caro ai Cinque Stelle: “Il vento del cambiamento sta soffiando dappertutto” e “i cittadini lo percepiranno se solo realizziamo alcune delle innovazioni che sto elencando” ha affermato il nuovo premier, rivolgendosi ai senatori della maggioranza e delle opposizioni. Ma “il cambiamento non sarà solo nelle parole e nello stile, ma soprattutto nel metodo e nei contenuti. Dal punto di vista metodologico, la nostra iniziativa si articolerà su tre fronti: ascolto, esecuzione e controllo. Ma prevederà anche i nuovi strumenti di democrazia diretta che il contratto si propone di introdurre” ha dichiarato Conte nel suo discorso di fiducia al Senato.

Restando ancora sul discorso politico, vari punti dell’esposizione del premier Conte hanno riguardato il fattore ideologico, che intende dare risalto all’intenzione di Cinque Stelle e Lega di costituire una forza spartiacque nella politica italiana: “presentarsi oggi nel segno del cambiamento non è scelta retorica o propagandistica ma risponde alla necessità di aprirsi al vento nuovo che soffia da tempo nel Paese e che ha prodotto una geografia del consenso politico completamente inedita. Non esistono più forze politiche che come un tempo esprimono una visione del mondo e la loro azione in base a sistemi ideologici”.

Il preludio al discorso successivo sul populismo, che Conte rivendica: “Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini: le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo”. Un passaggio che ha ricevuto l’applauso fragoroso dei componenti della maggioranza.

Sull’azione di governo Conte ha messo in chiaro che la priorità saranno i diritti sociali, che son stati dimenticati dai governi degli ultimi anni, con chiaro riferimento al Partito Democratico e ai governi tecnici. Per gran parte della sua durata il discorso sulla fiducia ha riassunto i temi già noti e ampiamente analizzati del contratto di governo, ai quali si sono alternati gli applausi più convinti di Lega o Cinque Stelle, nel momento in cui venivano citati parti del programma di provenienza di uno o dell’altro partito. Dalla Flat Tax alla riforma del centri di impiego e del reddito di cittadinanza, alla collocazione dell’Italia nell’Unione Europea.

Uno dei passaggi rilevanti è stato tuttavia quello relativo alla politica estera. Il Premier Conte ha ribadito l’appartenenza dell’Italia all’Alleanza Atlantica, unico passaggio che ha visto un consenso bipartisan al Presidente del Consiglio, al quale sono seguite anche parole di apertura nei confronti della Russia: “che ha ottenuto grandi risultati a livello internazionale” ha evidenziato Conte. Un passaggio che è stato molto sentito dai senatori dei gruppi della maggioranza.

Ma il Presidente del Consiglio Conte ha anche ribadito nello specificare il No del nuovo governo al business dell’immigrazione, che non ci sono razzisti nel Consiglio dei Ministri: l’Avvocato ha voluto ricordare durante questo passaggio Soumaila Sacko, il bracciante e sindacalista dell’Usb, che è stato ucciso da un colpo di fucile nella giornata di ieri a San Calogero, nei pressi di Rosarno, raccogliendo gli applausi e l’alzata in piedi di tutta l’aula.

Nel discorso toccati altri punti nevralgici, soprattutto relativi alla Giustizia: contrasto alle mafie e alla corruzione, con l’introduzione dell’agente provocatore, l’inasprimento di pene per alcuni reati come grande evasione e stupro, e costruzione di nuovi penitenziari. Revisione dei processi di fallimento e daspo ai corrotti. Inoltre il governo vorrebbe invertire la tendenza su Sanità, Istruzione e Ricerca. Più meritocrazia e meno tagli alla Sanità pubblica, politiche più efficaci nella Ricerca, con l’obiettivo di non far partire all’Estero i ricercatori formati dal nostro paese e cercare anzi di attrarne dall’esterno.

Il discorso si è poi concluso con l’apertura di Conte alle opposizioni sul programma di governo, che ha causato molti malumori tra le fila del Partito Democratico: “Una specifica considerazione rivolgo ai gruppi parlamentari che si collocheranno all’opposizione. Questo governo non è espressione del vostro sentire, ma si apre anche alle vostre valutazioni. Nel rispetto dei ruoli, qualora confermerete di non appoggiare questa iniziativa di governo, vi chiedo però di esercitare le vostre prerogative di opposizione in modo costruttivo e leale. Le istituzioni non sono il patrimonio di una sola forza politica ma sono la casa di tutti gli italiani e segnano la qualità del nostro ordinamento giuridico e del nostro vivere civile. Una opposizione anche ferma, ma leale e costruttiva è il sale della dialettica politica e serve per il buon funzionamento dell’’istituzione parlamentare’ e dell’intero sistema democratico”.

Il monologo di Conte oltre a richiamare l’unità del paese a livello istituzionale ha visto il ricorso ad autori della letteratura come Dostoevskij e Pushkin, ma anche all’inventore del marketing, Philip Kotler, con un’interessante riflessione sul “ripensare il capitalismo”.  Il primo appuntamento post-fiducia del Presidente del Consiglio, ha infine annunciato Conte, sarà la visita ufficiale alle vittime del terremoto del Centro Italia.