“In base all’art. 5 comma 3 bis del Regolamento Comunale per la concessione di contributi, vantaggi economici e patrocini, dichiaro, sotto la mia responsabilità: di riconoscermi nei principi costituzionali democratici e di ripudiare il fascismo e il nazismo; di non professare e fare propaganda di ideologie nazifasciste, xenofobe, razziste, sessiste o in contrasto con la Costituzione (…); di non perseguire finalità antidemocratiche e di non compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista e/o nazista, anche attraverso l’uso di simbologie o gestualità ad essi chiaramente riferiti”.
Regolamento Comunale del Comune di Parma per l’erogazione dei buoni spesa, 2 aprile 2020.
Cosa c’entri il colore politico, l’ideologia, il fascismo o il razzismo, con l’erogazione dei buoni spesa, è difficile da comprendere. Talmente assurda questa presa di posizione del Sindaco di Parma Pizzarotti, da essere non solo finita su tutti i media nazionali, ma è divenuta altresì oggetto di un’interrogazione parlamentare dei deputati di Fratelli d’Italia. Umanamente ci si può interrogare se per mangiare, vi debba essere una clausola antifascista, da sottoscrivere in qualche modulo.
Interrogato, il Sindaco di Parma Pizzarotti, nel maldestro tentativo di rimediare alla gaffe, ha così replicato:
“In merito ai BONUS SPESA, è stato ERRONEAMENTE inserito parte di un regolamento che vale per la richiesta di sale civiche, patrocini e contributi per attività ed eventi. In questa parte c’è scritto che se professi xenofobia, razzismo e nazismo non puoi beneficiare di sale civiche, contributi o patrocini dal Comune di Parma. Da noi è così e rimarrà così. Ma NON vale per i bonus spesa, si correggerà l’errore, grazie a chi lo ha fatto notare con gentilezza. NON sarebbe stato comunque vero che i bonus spesa vengono negati a chi non si affermi antifascista: il Primato Nazionale e la signora Meloni sono notori dispensatori di bufale (l’ultima di Meloni l’abbiamo vista girare la settimana scorsa, quel servizio del tg3 sull’origine del virus, ovviamente una bufala). Parmigiani, chi ha bisogno chieda di accedere ai bonus spesa: a Parma NESSUNO viene lasciato indietro. Chiudo: ai seguaci del Primato Nazionale e della signora Meloni che da ieri mi scrivono “DEVI MORIRE” “infame” “merda” “schifoso” “w il duce” “w i camerati” “verme” “bastardo” e altre bestialità: se foste di Parma e aveste bisogno di accedere al servizio, accedereste nonostante tutto il vostro odio represso contro l’altro. Parma è fatta così”.
Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, 4 aprile 2020.
Non v’è il minimo dubbio sul tenore dei messaggi dei contestatori del Sindaco, da condannare in toto. Malgrado ciò, la gaffe, e l’intera querelle, potevano essere tranquillamente evitate ab origine. Parliamo sempre di quel Sindaco e quello staff che hanno inaugurato a Parma, qualche mese fa, una targa a Federico II di Svezia? Già, sempre loro.
“Coronavirus: è morto Luis Sepúlveda, autore di Cent’anni di Solitudine”.
Notizia passata da TGCOM24 e ripresa da altre testate nazionali in pari, 16 aprile 2020.
Una gaffe diventata virale, quella di TGcom24, che ha attribuito erroneamente l’opera “Cent’anni di solitudine” a Luis Sepulveda invece che al vero autore, Gabriel García Márquez. Tuttavia, la notizia che nessuna agenzia di stampa o nessun giornale avrebbe voluto dare, è la morte del maestro cileno Luis Sepúlveda Calfucura, anch’egli, perito a causa delle complicanze da Coronavirus. Un sentito addio all’autore cileno, naturalizzato francese, che ci ha insegnato a volare.
“Se Tarro è virologo da Nobel, io sono Miss Italia”.
Roberto Burioni risponde su twitter a Giulio Tarro, 19 aprile 2020.
Ingaggiando una battaglia tra virologi, il noto accademico Roberto Burioni risponde al collega Giulio Tarro, autodefinitosi il miglior “virologo del mondo”. Classica manfrina tra italiani, dove il primo non accetta di essere messo in secondo piano rispetto all’altro. E come sempre, chi ci rimette, siamo sempre noi.
“Coronavirus: spesa minima al Supermercato 50 euro”.
Ordinanza del Sindaco Thomas D’addona di Crespina Lorenzana (Pisa), 19 aprile 2020
Si può pensare di imporre uno scontrino minimo, una spesa che deve essere almeno di quell’importo a persone che escono per acquistare beni di prima necessità? Secondo il Sindaco di Crespina Lorenzana (PI) la risposta sarebbe sì, giustificandosi asserendo che “Si rischia molto di più a fare la spesa che a passeggiare nei campi“. Che strano! Ci hanno imposto le code ai supermercati, facendoci entrare uno alla volta, e il Primo Cittadino di un comune pisano, invece, ci impone la razionalizzazione degli acquisti, imponendoci quanto dobbiamo spendere, infischiandosene delle necessità di categorie a rischio, come bambini, anziani, disabili. Poi, dopo un esposto di Confesercenti al Prefetto, l’ordinanza, magicamente diviene “solamente un’indicazione”. Prodezze tutte italiane.
“In questo momento non sappiamo se il sesso è a rischio, ma di sicuro lo è la vicinanza”, ha detto ancora Sileri. “Può essere un rischio – aggiunge – è difficile frenarsi, ma magari due ragazzi si vedono dopo tanto tempo è difficile frenarsi, ma magari qualcuno ha a casa la nonna di 75 anni”.
Pierpaolo Sileri, Viceministro della Salute del Governo Italiano, medico e accademico, 29 aprile 2020
Che triste un esponente del Governo che fa la paternale, spiegando che una nonna, possa essere il freno, il limite di due persone che vogliano avere rapporti sessuali. Per tutto il periodo del lockdown, il Governo ha cercato di dare indicazioni di ogni tipo agli italiani, persino sulle abitudini sessuali. Triste davvero una democrazia che si riduce a questo, negando il senso di responsabilità delle persone e additandole a criminali nella pubblica piazza.
“Si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”.
Decreto del Presidente Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, Palazzo Chigi.
Per sbloccare l’Italia, e portarla dalla Fase 1 alla Fase 2, il Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri il 26 aprile, ha introdotto la possibilità di spostamento delle persone, ossia i congiunti. Tuttavia, chi sono i congiunti? Da qui, nasce l’ennesima bufera, per un provvedimento scritto da un Professore di diritto (!), ossia il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, costretto a chiarire il concetto di congiunti, in una nota successiva, che dice: “Per congiunti si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. E dunque, dal 4 maggio si potrà andare a visitare non solo genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente ma qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile“.
Ancora una volta il Governo Conte bis è entrato a gamba tesa sulla vita privata degli italiani. Per quale motivo il Governo intende sapere chi io frequenti, o con chi abbia relazioni affettive? Per quale ragione vuol sapere se siano affetti stabili o meno? E’ un compito educativo che spetta all’esecutivo? Chiaramente no. Nessun Governo può decidere se le frequentazioni di una persona siano stabili o meno, o può discriminare la frequentazione di due o più persone in base ad un legame di sangue, o ad un legame registrato da un atto. Allo stesso tempo, un qualsiasi decreto, deve essere più preciso possibile, e non lasciare spazio ad interpretazioni che poi diventano bufere. In questo caso, il Governo ha compiuto un errore madornale: pensare di richiedere dati sensibili afferibili solo alla sfera privata. Inutili, poi, alla lotta contro il virus.
“Conte è degli Illuminati, vuole controllare gli italiani con vaccini e microchip”.
Francesca Benevento, Consigliera Gruppo Misto (Municipio XII), Roma, 11 maggio 2020.
Secondo Francesca Benevento, vaccinare il pianeta per poterlo controllare tramite dei microchip è il vero obiettivo di chi ha imposto all’Italia il lockdown per contrastare il Coronavirus. Con Giuseppe Conte nel ruolo di asservito all’ordine degli Illuminati, una setta segreta che lavora per mutare l’ordine mondiale. Questa è L’ultima frontiera del complotto, che non è in un blog di qualche esagitato, ma esce dalla rete e approda direttamente nelle sedi istituzionali. A sostenere questa bizzarra teoria durante una pubblica seduta di Assemblea nel municipio XII di Roma è la Consigliera Francesca Benevento, ex grillina passata sei mesi fa nelle file del gruppo Misto dopo una lunga serie di liti interne. Anche in questo caso, c’è da chiedersi se la Consigliera viva una realtà parallela, o abbia inteso che siamo (tuttora) in una pandemia globale. Ad ogni modo, eventi del genere hanno generato un’esplosione di fantasia tra vaccinisti, antivaccinisti, no 5G, e molte altre paranoie. Gli Illuminati di Baviera, sono tornati.
“Prima di valutare il suo operato, vi invito a porsi nelle sue condizioni, al lavoro che ha dovuto fare quando era impossibile trovare un ventilatore polmonare o una partita di mascherine in giro per il mondo. Se poi lei ritiene di poter fare meglio, la terrò presente”.
Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri, Conferenza Stampa del 16 maggio 2020.
Sollecitato da un giornalista nel corso della conferenza stampa dedicata all’avvio della fase due post lockdown, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha difeso l’operato fin lì svolto dal Commissario straordinario dell’emergenza Domenico Arcuri, finito al centro delle critiche per la gestione della distribuzione delle mascherine. Tuttavia, dopo la domanda di un cronista, a cui va tutta la nostra solidarietà, il premier ha mostrato tutta la sua insofferenza nei confronti della stampa e del lavoro giornalistico, fatto di approfondimento e analisi, e del dovere di informare il cittadino, soprattutto in fasi delicate come queste. Non è nemmeno la prima volta che il Presidente del Consiglio Conte sbotta in questo modo. In conferenza stampa a Bergamo, il 28 aprile, dichiarava, rivolto ad un giornalista: “Guardi, se lei un domani avrà la responsabilità di governo, scriverà tutti i decreti ed assumerà tutte quante le decisioni”.
Stesso tono, stessa insofferenza, stessa arroganza. E’ questione di stile, Professor Conte.
“Siamo a un indice di contagio dello 0,51 che cosa vuol dire? Che per infettare me bisogna trovare due persone infette nello stesso momento. Non è così semplice”.
Giulio Gallera, Assessore alla Sanità e al Welfare della Regione Lombardia, 23 maggio 2020.
Nel tentativo di spiegare cosa sia l’indice Rt, che descrive il tasso di contagiosità del Coronavirus, l’Assessore Gallera si imbatte in una semplificazione sbagliando il valore di R0, il numero di riproduzione di base che indica, in epidemiologia, la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva. La banalità del male, direbbe qualcun altro. Tentare di spiegare concetti difficili con parole comprensibili, è lodevole. Purché l’esempio sia giusto. In questo caso, l’Assessore ha proprio toppato.
Abbiamo avuto modo di leggere una nuova carrellata di bestialità pronunciate tra aprile e maggio. Purtroppo non sono solo esternazioni da bar, ma anche irregolarità istituzionali, giudizi frettolosi, curiosità complottiste. Una cosa è certa: il virus ha scatenato anche tanta fantasia. Ricordiamoci tuttavia, di queste bestialità, a tutti i livelli. Perché la battaglia non è ancora finita.