
Tra il 13 ed il 16 ottobre, una delegazione italiana composta da imprenditori e consiglieri regionali si è recata in visita in Crimea. Questa notizia è stata accolta positivamente in Russia, e ha catturato l’attenzione di tutti i principali canali televisivi, della stampa e dei media online russi, oltre che della stampa regionale della Crimea. La notizia della visita ha, inoltre, suscitato reazioni diametralmente opposte in Russia ed in Ucraina, dal momento che i membri della delegazione avevano delineato gli obiettivi iniziali di promuovere l’abolizione delle sanzioni anti-russe e il riconoscimento della Crimea russa.
Il canale Russia Today TV ha presentato la visita in chiave emotiva: i consiglieri regionali italiani avevano iniziato il loro programma di lavoro in Crimea con la visita al monumento “Persone educate” a Simferopol e, dopo che era stata raccontata loro la storia dell’origine del termine “persone educate” (riferito ai soldati russi in Crimea), avrebbero commentato: “Viva la Crimea!”. Alcuni utenti dei social network russi hanno commentato l’articolo restituendo l’esclamazione: “Viva l’Italia!”.
Un’edizione di crimea.kz ha preparato una relazione separata, riguardante la visita della delegazione italiana ad un complesso residenziale sulla costa occidentale della penisola, chiamato “villaggio italiano in Crimea”, ed al “viale degli ulivi”.
Crimeapress.info ha citato i membri italiani della delegazione, i quali avrebbero dichiarato di non temere eventuali reclami da parte dell’Ucraina riguardo al loro viaggio in Crimea. Il quotidiano Eurasia cita un consigliere regionale del Veneto, Stefano Valdegamberi, che ha suggerito di pensare ad un recupero dei danni causati dall’Ucraina all’Italia dalle sanzioni anti-russe.
RIA Novosti cita il capo del Comitato del Parlamento russo per gli affari internazionali, Leonid Slutsky: “Questa visita è un punto di riferimento, che distrugge completamente la logica delle sanzioni economiche occidentali contro la Russia”.
Il tabloid National News Service cita il presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti: “Crediamo che le sanzioni rappresentino il modo di agire del XVIII secolo. Le persone comuni sono quelle che hanno più probabilità di soffrirne”.
Nel corso di una conferenza stampa, i membri della delegazione italiana hanno espresso il desiderio di attirare più imprese in Crimea, cosa che sarebbe vantaggiosa ed utile al fine di stabilire collegamenti tra Italia e Russia e di concludere contratti in vari campi.
Come è stato detto in una conferenza stampa, nella primavera del prossimo anno, alcuni rappresentanti italiani visiteranno il prossimo Yalta Forum III, che fornirà una buona opportunità per questi contratti.
Secondo la delegazione, molte aziende italiane hanno subito danni significativi a seguito dell’introduzione delle sanzioni anti-russe, ed alcune sono andate in bancarotta. Il risultato complessivo delle perdite derivate dalle sanzioni è stimato in 4 miliardi di euro.
I media regionali russi, e soprattutto della Crimea, sono stati piacevolmente sorpresi nel constatare che i membri della delegazione italiana non si dedicavano solo agli incontri ufficiali con i leader della Crimea, ma guardavano anche alla vita di tutti i giorni della penisola, mostrandosi molto interessati a ciò che sta accadendo e parlando volentieri con la gente comune.
I media ucraini, invece, non descrivono la visita dettagliatamente quanto i media russi: l’Ucraina, infatti, raffigura la vita sulla penisola in toni neri, ed un’accurata descrizione della visita della delegazione italiana potrebbe distruggere il mito della Crimea occupata dalle truppe russe.
I membri della delegazione italiana, prima della visita in Crimea, hanno anche ricevuto delle lettere di minaccia al fine di dissuaderli dal viaggio, come riportato dalla TASS e dal Fatto Quotidiano.
Sembrerebbe plausibile, quindi, che Kiev possa espandere la sua lista delle persone non gradite in Ucraina con altri 16 nomi — quelli dei membri della delegazione italiana che ha visitato la Crimea.
Silvia Vittoria Missotti