Il Pd e De Luca hanno portato a termine la svendita dell’acqua campana ai privati. Con l’approvazione a tambur battente, 26 articoli votati in 20 minuti, della legge sul riordino del ciclo idrico che affida la gestione dell’acqua alle lobby del settore, hanno preso in giro i loro elettori e stracciato il referendum sulla ripubblicizzazione dell’acqua del 2011 ed il voto di 27 milioni di italiani. De Luca che, appena qualche mese fa, nel pieno della campagna elettorale, se ne andava in giro giurando di aver sposato la causa dell’acqua pubblica, ha riproposto invece il progetto di Caldoro del gestore unico (la Gori), a suo tempo contestato in maniera vibrante dai piddini e da elementi dei comitati per l’acqua pubblica vicini a loro. La maggioranza ha obbedito agli ordini del capo assente, mettendo in cassaforte l’approvazione del Disegno di Legge (De Luca-Bonavitacola) che punta a limitare il potere decisionale degli ATO esistenti e dei Sindaci che ne fanno parte con la creazione dell’EI.C. (Ente Idrico Campano), favorendo, in questo modo, la svendita delle principali sorgenti idriche regionali a favore delle grandi società multinazionali.
Con la legge approvata ieri dal Consiglio Regionale campano, le multinazionali si accaparrano le fonti dell’acqua”. Queste le parole di Maurizio Montalto, commissario straordinario dell’Abc, azienda del Comune di Napoli che gestisce il servizio idrico in città.
Montalto fa sapere di “condividere i motivi della protesta dei Comitati per l’acqua pubblica” che hanno manifestato in aula, seduti nei posti riservati al pubblico, il loro dissenso con cartelli e bandiere e annuncia che è in programma una manifestazione per il prossimo 28 novembre, per chiedere il ritiro di questa legge scellerata, “incompatibile con la gestione pubblica dell’acqua, così come sancito dal referendum” che “affossa l’Abc, azienda pubblica che ha chiuso in attivo di 8 milioni di euro il suo bilancio e mette le mani direttamente alla fonte del Serino da cui arriva l’acqua per Napoli”.
Durissima la nota del Coordinamento dei Comitati Campani per l’acqua pubblica che ha definito indegno lo svolgimento del Consiglio Regionale della Campania e attaccato il Presidente del Consiglio, Rosa D’Amelio, “per aver consentito con metodo antidemocratico, e nonostante l’occupazione dell’aula da parte dei consiglieri del M5S, l’irregolare svolgimento del Consiglio, con la complicità dei Capigruppo regionali (escluso il M5S)”.
“L’occupazione dell’aula consiliare da parte del M5S e la richiesta dei cittadini presenti del rispetto dell’esito referendario, attaccano i comitati, non ha bloccato l’approvazione di una legge che favorisce le lobby e penalizza il diritto umano all’acqua. Dopo il minuto di silenzio osservato da tutti (compreso noi), in segno di solidarietà e vicinanza alle vittime di Parigi, il Consiglio regionale, a dispetto dei fatti di violenza ipocritamente invocati da alcuni consiglieri, ha continuato i lavori senza rispetto delle procedure e senza alcuna discussione e ha approvato velocemente una legge di vitale importanza”. Contro De Luca e i dem anche padre Alex Zanotelli. “È una vergogna che il Pd abbia approvato questa legge, figli e nipoti li malediranno per aver venduto l’acqua”, ha tuonato il padre comboniano.