
Luigi Di Maio attacca frontalmente chi in questi giorni sta “assediando” il Movimento Cinque Stelle e il governo. Per tattica e per evidenti ragioni d’equilibrio, indirizza la sua offensiva unicamente contro i “nemici” esterni. Anche se è innegabile che qualche quinta colonna interna, sempre più frequentemente, stia alimentando confusione e dissidi, fungendo da cassa di risonanza di istanze ed interessi contrari a quelli dell’esecutivo e della parte dell’elettorato che ha tolto voti e fiducia ai “signorotti” del Nazareno.
“Avete visto in questi giorni siamo sotto attacco totale. Da parte di tutti gli avversari esterni. Media, partiti, tecnocrati. Il motivo è semplice: stiamo portando a casa la Manovra del Popolo che dimostrerà ai cittadini di tutta Italia e di tutta Europa che una nuova politica fatta non di tagli, ma di investimenti è possibile”, esordisce Di Maio su “Il blog delle stelle”.
“Anche il metodo che usano, continua il ministro del Lavoro, è semplice: vogliono dipingerci agli occhi degli italiani come gente che non rispetta le promesse e sminuendo, censurando o stravolgendo il senso di tutti i risultati raggiunti. Quando invece nel giro di quattro mesi e mezzo abbiamo portato a casa metà del programma elettorale votato da un terzo degli italiani. E scusate se è poco, anche se c’è ancora tanto tanto da fare prima di rendere questo Paese all’altezza dei nostri sogni”.
Il giovane politico di Pomigliano d’Arco conferma l’intenzione, più volte espressa, di non sganciare l’Italia dall’euro ma individua mandanti ed esecutori degli attacchi, asserragliati a difesa della sempre più pericolante stanza dei bottoni di Bruxelles: “Questi vili attacchi da tutti i fronti esterni hanno varie conseguenze e state vedendo lo spread che si alza, i commissari UE che sono uomini di partito che ogni giorno sparano contro l’Italia, le agenzie di rating che o abbassano il rating o parlano di ‘outlook negativo’ perché alla fine tutti sanno benissimo che i fondamentali dell’Italia sono solidissimi e che non abbiamo alcuna intenzione di uscire dall’euro”.
Luigi Di Maio definisce “sconsiderato” l’attacco continuo da parte di capi di partito, direttori di giornali e burocrati, “non sono solo contro il governo e contro il MoVimento 5 Stelle, ma contro tutta l’Italia”. “Anziché stare dalla parte del popolo che rialza la testa, incalza il vicepremier, hanno deciso di stare dalla parte delle èlite che hanno distrutto il nostro sistema sociale e che si avviano verso il declino. Questi attacchi non mi fanno paura e non devono fare paura neppure a voi. Ho la profonda convinzione di essere dalla parte del giusto perché stiamo rispettando gli impegni presi con voi e perché posso andare tranquillamente in giro per strada in mezzo alle persone”.
Il leader pentastellato, che si conferma molto più “politico” e pragmatico del fumoso Fico, a cui più gli avversari che i compagni di movimento attribuiscono patentini di ortodossia e purezza, carica i suoi: “Siamo seduti dalla parte giusta della Storia e se avanzeremo insieme compatti anche la vittoria di questa battaglia sarà nostra”.
Poi scomoda la storia e le tattiche militari, lanciando segnali a chi pensa di smarcarsi: “Dobbiamo essere compatti. Molto compatti. Fusi insieme. Come lo era la testuggine romana, una formazione di fanteria dell’esercito romano che era di grande complessità perché richiedeva un importante coordinamento collettivo. Dava come risultato una massa compatta e protetta in modo impenetrabile e veniva usata in particolare durante gli assedi. Se qualcuno dei soldati si fosse sfilato dalla formazione a testuggine avrebbe condannato i propri compagni e tutte le retrovie alla morte o a finire prigionieri. Avrebbero anche messo a repentaglio l’esistenza stessa dello Stato romano e tutti i soldati erano ben consci delle loro responsabilità, non solo come gruppo, ma anche come individui. Oggi nel nostro esercito alcuni stanno dando segni di cedimento e visto che tra di noi siamo in famiglia è bene che queste cose ce le diciamo. Questi cedimenti non ce li possiamo permettere. Non possiamo permetterceli come MoVimento 5 Stelle, non possiamo permetterceli come governo e soprattutto non possiamo permetterceli come Italia. Perché al minimo cedimento su qualsiasi fronte tutto il terreno che abbiamo conquistato tornerà terra di nessuno. E dopo tutti gli sforzi fatti sarebbe un delitto rimanere con un pugno di mosche in mano. I cittadini, giustamente, non ce lo perdonerebbero mai”.
“Tutto quello che stiamo facendo, ribadisce Di Maio, rispetta i 20 punti che abbiamo presentato in campagna elettorale, quello che abbiamo votato su Rousseau e i nostri principi. Non permetterei mai che passasse qualcosa contrario ai nostri valori e mi sembra di averlo dimostrato perché appena ho visto la manina sul decreto fiscale, ho fatto il diavolo a quattro e abbiamo rifatto il consiglio dei ministri per sistemare le cose per come dovevano essere. Quindi non passerà mai nulla che vada contro i principi del MoVimento 5 Stelle. Qualcuno di noi però si sta prendendo a cuore alcune cose, alcuni dettagli che sollecitano una loro sensibilità individuale, non un nostro valore comune. E il risultato è che minaccia di sfilarsi dalla testuggine mettendo a repentaglio non solo il Governo, ma anche le possibilità dell’Italia di avere un futuro diverso da quello che gli altri avevano già scritto per noi. E’ bene infatti avere molto chiaro che dalla compattezza della testuggine del MoVimento dipende non solo il futuro del governo, ma anche quello del nostro Paese. Chi si sfila si prende questa responsabilità dinanzi ai cittadini e di questo dovrà renderne conto”.
La chiosa finale è un richiamo all’interesse collettivo che deve prevalere sui particolarismi correntizi.
“Ogni singolo problema, conclude Luigi Di Maio, va affrontato e anche le sensibilità di ognuno hanno un grande valore, ma mai al punto di mettere in discussione il supremo bene collettivo di tutti i cittadini. Le decisioni nel MoVimento 5 Stelle si prendono sempre a maggioranza e per questo devono essere accettate da tutti i singoli componenti. Non possiamo rischiare che il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza, il superamento della Fornero, l’eliminazione delle pensioni d’oro, gli investimenti per le imprese, la riaffermazione della nostra sovranità come Paese vengano rimessi in discussione perché qualcuno decide di fare un passo indietro di testa sua. In quel caso se ne assumerà le responsabilità. Il mio compito è quello di portare il Governo a realizzare il contratto di governo e i punti che ha a cuore il MoVimento 5 Stelle. Il Governo è forte e va avanti. Siamo tutti portavoce della volontà dei cittadini che hanno votato un programma e un contratto di governo. Qualsiasi altro comportamento non è da MoVimento 5 Stelle e non sarà assecondato”.