Il decreto Sicurezza diventa legge passando agevolmente alla Camera. A Montecitorio, con la blindatura della questione di fiducia, non ci sono sgambetti o mal di pancia palesi. 336 i voti a favore, 249 quelli contrari. Nessun astenuto. Le opposizioni masticano amaro e accusano la maggioranza di barattare i provvedimenti. Tiene meglio del previsto il Movimento Cinque Stelle, il cui patto di governo con la Lega, che ha voluto fortemente questo pacchetto di misure, appare più solido.
A votare per la fiducia al governo sul decreto sicurezza sono stati i deputati M5s e Lega, più 3 del gruppo Misto (Maie) (Salvatore Caiata, Antonio Tasso e Catello Vitiello). A Montecitorio la maggioranza può contare su 346 voti. Contrari Fratelli d’Italia, Pd, LeU, Forza Italia ed esponenti del gruppo misto. Non hanno partecipato al voto 3 deputati della Lega e uno del Movimento 5 stelle, mentre gli assenti, perché in missione, sono stati uno del Carroccio e 7 dei pentastellati. Fratelli d’Italia e Forza Italia votano contro, ma solo perché è stata posta la fiducia.
“Questo decreto, rivendica il capogruppo leghista Riccardo Molinari, lo votiamo con rabbia ed orgoglio”. E ancora: “La nostra terra tornerà ad essere casa nostra e non terra di nessuno”.
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“Votiamo con convinzione questa fiducia”, dice il deputato pentastellato Federica Dieni durante la dichiarazione di voto. “Non c’è nessuna ragione per non farlo: il nostro governo è riuscito a fare in 5 mesi quello che i suoi detrattori non hanno fatto in 5 anni”, aggiunge l’onorevole Deni.
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Soddisfatto il vicepremier Matteo Salvini, secondo il quale “il decreto darà più tranquillità, ordine e regole nelle città italiane, mettendo all’ultimo posto le questioni sull’immigrazione”.
Il decreto si compone di 39 articoli, suddivisi in 4 capitoli. Tra le misure previste spiccano l’abrogazione dell’istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari, il restringimento dell’azione degli Spar, il poter trattenere i migranti più a lungo nei Centri di permanenza per i rimpatri, le norme più severe per la concessione della cittadinanza, l’estensione del taser, i Daspo urbani e le norme in materia di contrasto alle mafie.