Si stanno via via definendo i contorni della tragica sorte dell’aereo russo con 14 militari a bordo, sparito dai radar mentre si trovava sul mar Mediterraneo durante un attacco israeliano sulla Siria.

Sarebbero stati quattro gli F-16 di Israele che hanno colpito Latakia, arrivando dal Mediterraneo. La contraerea di Damasco ha risposto intercettando alcuni missili. Ma un missile ha colpito l’Ilyushin-20 con 14 persone a bordo. La notizia è stata confermata alcune ore dopo il raid, quando il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che “sono stati persi i contatti con l’equipaggio di un aereo russo Il-20 sul Mar Mediterraneo a 35 chilometri dalla costa della Siria mentre rientrava dalla base Khmeimin”.

Fonti militari degli Stati Uniti, già nel corso della notte, avevano parlato di aereo per errore dalla contraerea siriana. Un tesi sostenuta successivamente anche dalle forze armate russe. Il raid israeliano in Siria, sostengono i russi, “ha innescato una catena di eventi che ha portato all’abbattimento di un aereo russo Il-20 da un parte di missile siriano S-200 terra-aria”.

Dopo che la Federazione Russa ha fatto sapere che “risponderà nei tempi e nei modi che preferisce”, le forze armate israeliane hanno scaricato tutta la colpa e la responsabilità dell’accaduto su Assad e sulla Siria.

 

 

Con una serie di tweet, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno spiegato che i loro aerei stavano prendendo di mira una struttura siriana “da cui sarebbero stati trasferiti sistemi per fabbricare armi di precisione e letali per conto dell’Iran ad Hezbollah in Libano” e che “le armi erano destinate ad attaccare Israele”.

L’IDF ha ipotizzato che le batterie antiaeree siriane “abbiano sparato indiscriminatamente” e non si siano “preoccupate di assicurare che nessun aereo russo fosse nell’aria”. Gli israeliani hanno detto che quando l’esercito siriano ha lanciato i missili che hanno colpito l’aereo russo, i suoi aerei erano già all’interno dello spazio aereo israeliano.

Le Forze di Difesa di Israele hanno promesso di condividere tutte le “informazioni rilevanti” con la Russia “per riesaminare l’incidente e confermare i fatti in questa indagine”.

 

UN COMMENTO

  1. L’indole menzognera della classe dirigente israeliana non ha eguali al mondo. Gli antiquati caccia di Tel Aviv, insieme ai ridicoli missili che possono sparare, sono poco più che giocattoli per la contraerea siriana, di fabbricazione russa (sebbene non recente). Se la stessa Russia azionasse i sistemi di difesa pur presenti in Siria (ma mai sperimentati, fino a questo momento, per espliciti accordi tra tutti gli stati indirettamente coinvolti nel conflitto), i giocattolini dello Stato di Israele (di fabbricazione USA) non farebbero nemmeno in tempo a capire dove si trovano prima di esplodere. L’unica modo per volare indisturbati senza finire bersaglio della contraerea siriana era farsi scudo, come avvenuto, con l’aereo russo presente, in quei cieli, in quel preciso momento. Tutto è stato voluto in esplicita violazione degli accordi presi tra le potenze coinvolte (“patto di non belligeranza diretta”) ed in assoluto spregio di almeno tre quarti delle norme di diritto internazionale.
    Il caso dovrebbe essere immediatamente discusso al Consiglio di Sicurezza dell’ONU ma è ormai evidente che, anche questa istituzione, si è ridotta a recitare il ruolo di garante di uno status quo dominato da interessi di parte incentivati dalla corruzione, a tutti i livelli. L’azione illecita di Israele resterà quindi impunita.
    A “garanzia” di questa deprecabile strategia militare di Israele (tra l’altro inquadrabile, per l’ennesima volta, nell’ambito di un’aggressione ingiustificata ad uno stato sovrano come la Siria), inoltre, vi erano al momento dell’abbattimento dell’aereo russo, nel Mediterraneo orientale ed al largo delle coste siriane, una fregata francese e tre cacciatorpediniere USA.

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