e-commerce in Italia

Non ci sono dubbi che lo shopping online si sia affermato negli ultimi anni, a livello planetario, come una delle principali rivoluzioni legate alla progressiva diffusione di internet. A uno sguardo più attento, tuttavia, emergono però notevoli disparità, anche tra le differenti nazioni europee; secondo i dati forniti da Eurostat, nel Vecchio Continente il 53% degli intervistati acquista infatti regolarmente beni e servizi su internet, ma disaggregando il dato per paese, emerge il quadro di un’Europa a due velocità, dove il ricorso all’e-commerce interessa principalmente i paesi nordici. Il record appartiene alla Gran Bretagna (l’81%), seguita da Danimarca (78%) e Germania (73%), mentre l’Italia ‘arranca’, con una quota di appena il 26%, seguita solo da Cipro (23%), Bulgaria (18%) e Romania (11%).

Il dato relativo all’Italia sembrerebbe essere influenzato, tra gli altri fattori, dall’elevata età media della popolazione, considerando che a livello continentale il 70% degli e-shoppers si colloca in una fascia di eta compresa tra i 35 e i 34 anni. È interessante, tuttavia, incrociare i dati appena citati con i risultati dell’indagine realizzata dal Centro studi di Confartigianato Imprese e il Centro Studi Pitagora, che fotografa il fenomeno dell’e-commerce dal punto di vista delle piccole e medie imprese del Belpaese. In questo caso, si evidenzia complessivamente il crescente ricorso ai canali di vendita via internet, considerando che non solo nell’anno appena concluso c’è stato un ulteriore incremento, rispetto al 2014, nel numero di aziende presenti sul web (dal 67,4 del 2014 al 68,9%), ma soprattutto la significativa crescita di quelle che si affidano specificamente a social network come Facebook, Linkedln, Xing, Viadeo e Yammer per ottenere visibilità e promuovere i propri prodotti e servizi (balzato dal 25,8%  al 34,2%).

Quando si analizza il paniere di beni e servizi più frequentemente venduti e acquistati nel mondo digitale, oltre ai portali che permettono di acquistare voli e pacchetti di viaggi last-minute, sono sicuramente l’editoria, l’informatica, la moda e abbigliamento, a fare la parte del leone. Tuttavia, crescono anche alcune promettenti nicchie di mercato che negli ultimi mesi hanno saputo sfruttare l’immediatezza del web per affermarsi, conquistando nuovi clienti e riuscendo a raggiungere importanti traguardi dal punto di vista del fatturato; è questo, ad esempio, il caso del comparto automotive, e più specificamente, delle diverse piattaforme dedicate alla vendita di autoveicoli usati, che stanno sempre più soppiantando i tradizionali siti di annunci, per non parlare delle classiche riviste di settore.

Parliamo di piccole aziende ma anche gruppi di dimensioni maggiori, sempre riconducibili alla galassia delle start-up: è questo il caso di Noicompriamoauto.it, nata alcuni anni fa in Germania e oggi presente con le proprie filiali in tutta Italia (oltre a numerosi e diversi paesi europei), dando la possibilità ai proprietari di valutare in maniera professionale e gratuita e vendere in tempi rapidissimi la propria vettura.