Il primo treno container proveniente dalla Cina è arrivato al porto commerciale internazionale di Baku, in Alyat, Azerbaijan, attraverso la Trans-Caspian Internazional Transport Route (TITR).

Il treno, composto da 82 container e 41 piattaforme, è partito dalla Cina il 28 luglio, ed è arrivato a Baku lo scorso Lunedi, dopo aver percorso più di 4000 km con una sola sosta ad Aktau, in Kazakistan.

Il vice Primo Ministro dell’Azerbaigian, Abid Sharifov ha sottolineato, durante la cerimonia di apertura, l’importanza, per l’intera regione, del TITR, e Askar Mamin, presidente delle Ferrovie del Kazakistan, ne ha sottolineato le potenzialità.

Mamin ha detto che, entro il 2020, le Ferrovie dell’Azerbaigian possono guadagnare profitti per un valore 600-700 milioni di dollari dal traffico in transito.

“Oggi un evento significativo ha avuto luogo. Crediamo che questo sia il primo segno di un progetto più ampio. Stimiamo il suo potenziale a oltre 300.000 container entro il 2020”, ha detto Mamin.

Nel corso della prima riunione del Comitato di coordinamento TITR a Baku nel mese di gennaio 2015, le parti hanno raggiunto un accordo per organizzare un servizio container sulla rotta tra Cina e Kazakistan-Azerbaigian-Georgia-Turchia, utilizzando la nuova ferrovia Zhezkazgan-Beineu.

Il progetto prevede il coinvolgimento di carichi di transito e di commercio estero, così come l’applicazione di competitive tariffe ferroviarie al fine di aumentare il carico da trasportare.

Il lancio di questo percorso farà migliorare in modo significativo le prospettive di transito e l’esportazione dei paesi membri e aumentare la competitività del TITR.

Lo ricordiamo ai nostri lettori, in Italia non si riesce neppure a collegare adeguatamente Palermo a Catania, per non parlare del famoso (oseremmo dire famigerato, visto che, secondo i suoi detrattori, la sua realizzazione causerebbe ogni malanno possibile, dall’inquinamento all’incremento delle tariffe telefoniche, passando per un’invasione aliena e l’estinzione del genere umano) Ponte sullo Stretto (di Messina). Nel frattempo, la Cina ne realizza uno lungo 50 km, e le principali nazioni interessate all’Asia Centrale hanno costruito reti ferroviarie lunghe migliaia di chilometri. Ma, del resto, ce lo ripetono sempre: l’Italia può campare di solo turismo. Non come «l’orrida Cina» la cui economia, in un anno, cresce quanto quella italiana in due o tre decenni.

Fonte

Articolo di Massimiliano Greco