Se n’è andato Luigi De Filippo. Aveva 87 anni. Attore, regista e commediografo, figlio di Peppino De Filippo e nipote di Eduardo, era l’ultimo erede di una famiglia che è storia nobile e patrimonio prezioso del teatro.

Fino a metà gennaio era stato in scena, con “Natale in casa Cupiello” di suo zio Eduardo, al teatro Parioli di Roma, di cui era direttore artistico.

Sarà proprio al Parioli, rinomata “dimora” dell’arte teatrale, che calerà il sipario sulla sua esistenza terrena. La camera ardente sarà allestita dalle 15 alle 21. I funerali saranno celebrati martedì alle 11.30 nella chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma.

Ricordarlo come talentuoso figlio e nipote di due grandissimi, sarebbe fargli un torto, sminuendone una carriera che l’ha visto più volte protagonista, con indiscutibile merito.

Vivace e ricca di colpi di scena anche la sua vita matrimoniale. Nel 1960 sposa a Roma l’attrice inglese Ann Patricia Fairhurst, dalla quale poi si separa dopo qualche tempo. Dieci anni dopo, nel 1970, prende in moglie l’attrice francese Nicole Tessier dalla quale ha nel 1972 la figlia Carolina, che lo ha reso nonno nel 2005. Rimasto vedovo, nel 1997 convola a nozze, a Roma, con Laura Tibaldi.

Degne di nota le sue apparizioni, come attore, nello sceneggiato “Storie della camorra” (nel 1978) e nel 1987 nella fiction tv “La piovra 3”, dove interpreta il giudice Venturi, ma è stato il teatro a dargli le soddisfazioni più grandi, non solo in Italia.

Nel 1978 lascia la compagnia paterna per fondarne una propria. Oltre a recitare le commedie del padre Peppino e dello zio Eduardo, ne scrive alcune di successo fra cui “La commedia del re buffone e del buffone re”, “Storia strana su di una terrazza napoletana”, “Come e perché crollò il Colosseo”, “Buffo napoletano” e “La fortuna di nascere a Napoli”, e porta in scena anche autori classici come Moliére, Pirandello e Gogol.

Autore anche di alcuni libri come il “Il suicida”, “Lo sgarro”, “Pulcinella amore mio!”, “Buffo napoletano”, “il segreto di Pulcinella”, “De Filippo & De Filippo”, “Oje vita, Oje vita mia!”, “La fortuna di nascere a Napoli”, e la celebre autobiografia “Un cuore in palcoscenico”.

Il 28 giugno 2011 raccoglie il testimone da Maurizio Costanzo e diventa direttore del teatro Parioli di Roma che cambia il nome in Teatro Parioli-Peppino De Filippo.

Tanti i messaggi di cordoglio carichi di affetto e stima per l’artista ma anche per l’uomo.

Roberto Fico, presidente della Camera su Twitter scrive: “Ci ha lasciati #LuigiDeFilippo, grande attore e regista, ultimo erede di una famiglia che ha fatto la storia del nostro teatro e a cui va la nostra riconoscenza. Ciao, Maestro”.

Luigi de Magistris, sindaco di Napoli: “Esprimo il cordoglio mio personale, dell’amministrazione e della Città di Napoli per la fine terrena di Luigi De Filippo, grandissimo attore e regista, uomo di raffinata e profonda cultura. Figlio dell’immenso Peppino, con Luigi se ne va l’erede di una famiglia che è stata protagonista del teatro napoletano in tutto il mondo. Ai familiari di Luigi, che ho avuto l’onore di conoscere ed apprezzarne anche la sua umanità e sensibilità, le condoglianze del popolo napoletano”.

Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania, ha affidato a facebook il suo messaggio.

https://www.facebook.com/vincenzodeluca.it/posts/10156098721213257

“La scomparsa di Luigi De Filippo lascia un grande vuoto in tutti noi. Erede della famiglia che rappresenta non solo il teatro ma l’arte, la cultura e l’umanità di Napoli, Luigi De Filippo è stato un grande protagonista e non solo sulle scene sempre con passione, ironia, intelligenza. Profondo cordoglio e vicinanza alla sua famiglia”.