Pamela Anderson irrompe nella corsa all’Eliseo. L’ex popolare “bagnina” di “Baywatch”, attraverso il social Twitter, ha chiesto ai candidati alle presidenziali francesi di esprimersi sul futuro di Julian Assange, co-fondatore di Wikileaks e, secondo molti, anche suo attuale compagno.
In particolare, l’attrice, showgirl ed ex modella di origine canadese, vorrebbe conoscere la posizione degli aspiranti presidenti in merito alla concessione della cittadinanza a Julian Assange e alla “gola profonda” dell’americana National Security Agency, Edward Snowden.
Jean-Luc Mélenchon, il candidato della sinistra radicale, ha affermato che non solo darebbe la cittadinanza ad Assange ed Edward Snowden, ma anche la Legione d’Onore, il più alto riconoscimento francese.
Al presidente del Fronte Nazionale di Marine Le Pen che in passato si era espressa per la concessione dell’asilo politico ad Assange, Pamela Anderson ha chiesto se ritiene di confermare o meno questa posizione.
Non si sono ancora espressi, invece, l’ex ministro dell’Economia francese Emmanuel Macron e l’ex primo ministro francese François Fillon.
Proprio a loro è indirizzato il cinguettio dell’attrice: “Cosa farebbero il conservatore Francois Fillon e il liberal-socialista Emmanuel Macron per Assange nel caso in cui vincessero alle presidenziali?”.
La prorompente star, con questa entrata a gamba tesa, conferma le indiscrezioni degli esperti di cronaca rosa sul suo forte legame con il giornalista australiano, sul cui capo pendono un’accusa di spionaggio dagli Stati Uniti e una richiesta di estradizione da parte della Svezia per un presunto coinvolgimento in casi di abusi sessuali.
Sarebbero almeno sette le visite di Pamela Anderson all’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove Assange vive da rifugiato dal 2012.
Galeotta sarebbe stata una delle campagne della “The Courage foundation” che si occupa di difendere le gole profonde Edward Snowden, Chelsea Manning e Julian Assange.
Parentesi romantica ma non solo. L’atteggiamento francese verso Assange e Snowden potrebbe avere ripercussioni importanti sui rapporti politici e diplomatici con gli Stati Uniti.