L'incontro fra il ministro degli esteri eritreo, Osman Saleh e il presidente di Gibuti, Ismail Omar Guelleh.

Conclusosi trionfalmente l’incontro fra i presidenti di Eritrea, Etiopia e Somalia ad Asmara, con la firma di una dichiarazione congiunta che impegna i tre paesi a collaborare nel rafforzamento dei loro legami politici, economici, sociali e culturali, oltre che a garantire il perseguimento ed il mantenimento della pace e della sicurezza in tutta l’Africa Orientale, i ministri degli esteri eritreo, etiopico e somalo si sono recati anche nella vicina Gibuti, piccolo paese di fondamentale importanza strategica già solo per il fatto di confinare con tutti gli altri tre Stati.

Da ieri Eritrea, Etiopia e Somalia sono unite insieme da un Joint High-Level Committee, ovvero una commissione formata dai loro tre governi che punta proprio a portare avanti i contenuti della dichiarazione congiunta. E’ dunque prezioso estendere questo lavoro anche a Gibuti.

E’ dunque per questo motivo che i ministri Osman Saleh (Eritrea), Workneh Gebeyehu (Etiopia) e Ahmed Isse Awad (Somalia) hanno voluto incontrare, a Gibuti, il presidente Ismail Omar Guelleh, che li ha accolti calorosamente per poi aggiungere di essere totalmente favorevole all’idea di riconciliarsi con l’Eritrea avviando quindi, proprio come l’Etiopia, la normalizzazione dei rapporti.

E’ fondamentale far notare, sia tramite le parole di Workneh Gebeyehu (“Dopo una lunga separazione, Eritrea e Gibuti hanno deciso di ristabilire i loro legami”), sia tramite quelle del ministro dell’informazione eritreo Yemane Ghebremaskel (“questa è la stagione della pace nel Corno d’Africa, una pace che deve comprendere tutti”), come ancor più da quelle del presidente di Gibuti Ismail Omar Guelleh, riferite durante la conferenza stampa, che questo è un problema africano che ha trovato soluzione in Africa, fra africani, senza l’intervento di nessun altro (anzi: proprio perché nessuno vi ha fatto ingerenze).

Era dal 1996 che Eritrea e Gibuti erano entrate in collisione: a quel tempo Gibuti aveva accusato Asmara di un attacco armato presso il villaggio di Ras Doumeirah, abitato dall’etnia nomade Afar, particolarmente presente nel piccolo Stato del Corno d’Africa ma anche nei paesi limitrofi.

Tale episodio non trascinò i due paesi alla guerra, ma le relazioni rimasero tese fino al 2010, almeno finché, tramite la mediazione del Qatar, non s’arrivò ad un accordo fra i presidenti Isaias Afewerki e Ismail Omar Guelleh per far scemare la tensione nella zona.

Da quel momento Gibuti stabilì un rapporto preferenziale con l’Etiopia, culminato anche nella costruzione di una nuova ferrovia con capitali cinesi. Da questo momento, tuttavia, Gibuti tornerà a recuperare il suo storico ruolo di prezioso interlocutore per entrambi i paesi, così come per la Somalia.