euro 2016

Una sorpresa e una classicissima: l’inedita Portogallo – Galles e la succulenta Francia – Germania saranno le due semifinali di questo Europeo povero di talento e di spunti tecnici ma interessante e capace di tenerti interessarti e di coinvolgerti fino alla fine grazie soprattutto alle favole come quelle del Galles o ai misteri buffi come quello del Portogallo, che è giunto tra le prime quattro senza vincere nemmeno un match (entro i novanta minuti), oppure alla sfida all’ultimo sangue tra due Nazioni (Francia e Germania) che negli ultimi centocinquant’anni si sono massacrate in guerre sanguinose. Da una parte gli indiani (Galles e Portogallo), dall’altra i cowboy (Francia e Germania), ovunque vadano le semifinali domenica prossima si preannuncia una finale inedita ed interessante e chissà se non ci scapperà una sorpresa!

Polonia – Portogallo (3-5 d.c.r.): a chi vinceva questo quarto si sarebbe schiusa un’autentica autostrada verso la finalissima. In un match teso ed equilibrato l’ha spuntata il fattore C di un Portogallo insolitamente quadrato e pragmatico che, eclissato l’astro di Cristiano Ronaldo (in versione Pacione contro i polacchi), ha scoperto il talento di Renato Sanches, l’autentico trascinatore dei lusitani in questo quarto di finale. Delude invece la Polonia che dà sempre l’impressione di perdersi sul più bello e di non saper gestire i momenti topici, un comun denominatore tipico a molte squadre dell’Est. Per quanto riguarda Cristiano Ronaldo, rischia seriamente di vincere Champions League ed Europeo da comprimario assoluto e di vincere pure un immeritatissimo quanto farsesco Ballon d’Or, c’è chi è proprio nato con la camicia!

Galles – Belgio (3-1): il Galles ha fatto la storia schiantando con pieno merito un borioso quanto sopravvalutato Belgio che si è letteralmente squagliato dopo il vantaggio iniziale di Nainggolan (a mio avviso l’unico giocatore veramente forte dei belgi) sotto i colpi di Bale e company. I diavoli rossi sono una combriccola di giocatori sopravvalutati messa a caso in campo dal proprio Ct (anche se l’impressione è che siano più sopravvalutati Lukaku e soci che fesso Wilmots) che senza l’infortunato Kompany ha fatto vedere pure una fase difensiva da museo degli orrori. Grande Galles invece, che ha saputo imporsi senza che il proprio demiurgo Bale canti e porti la croce, occhio però che contro il Portogallo l’assenza di un signor centrocampista come Ramsey è destinata a farsi sentire e contro squadre chiuse tipi come Bale hanno pochi dardi da sparare dal proprio arco!

Germania – Italia (6-5 d.c.r.): come vuole la tradizione anche questa volta i tedeschi hanno visto i sorci verdi contro gli umili italianuzzi anche se la fortuna sotto forma della cinica lotteria dei rigori alla fine ha premiato (per la prima volta dal 1962) la Germania. Questo match però ha confermato pregi e difetti dell’indole tipica degli italiani: quando si accinge a scalare l’Everest o ad affrontare i giganti l’italiano china la testa, si rimbocca le maniche e spesso riesce ad ottenere risultati che sulla carta sembrano impossibili, Loew che fesso non è, si è infatti prudentemente messo a specchio per non essere sventrato in contropiede! Quando invece l’italiano si sente prossimo al traguardo ed è sicuro di farcela, gonfia il petto e fa il bullotto di periferia, e così facendo va spesso incontro a figure a dir poco cioccolataie (ogni riferimento a Pellé e Zazà è puramente casuale!). Parlando della partita, l’Italia ha confermato di essere un bunker impenetrabile nel terzetto difensivo (più Buffon): il gol subito è stato infatti più frutto del caso (leggi deviazioni) che di errori tecnici dei nostri difensori. La Germania invece è in piena involuzione dal punto di vista del gioco: troppi giocatori lineari, senza un briciolo di fantasia e con un centravanti impresentabile per una grande manifestazione. I panzer tedeschi dovranno stare attenti al consueto champagne brioso dei francesi, anche se è molto probabile che il classico pragmatismo teutonico possa dare i suoi soliti risultati: vincere senza emozionare

Francia – Islanda (5-2): dall’Irlanda all’Islanda il passo è breve (basta sostituire una consonante) ma si è vista tutta un’altra Francia, spettacolare e a tratti irresistibile, così diversa da quella bolsa e impaurita vista contro gli irlandesi. E’ chiaro però che contro la Germania sarà tutt’altra storia perché l’Islanda, già appagata dall’impresissima contro gli inglesi, è scesa a Saint Denis per fare scampagnata, forse i giocatori vichinghi non erano nemmeno abituati alle vaste praterie dello Stade de France, e anche così si può spiegare il pesante passivo incassato, però la Francia sembra davvero uscita dopo una partenza in formato diesel. Se così sarà si preannuncia una semifinale carolingia tutta da gustare!