Simon Milner, direttore degli affari pubblici di Facebook ha inviato una lettera al Parlamento inglese il 28 febbraio scorso. Nel testo viene chiarito ai rappresentanti del popolo britannico che non risultano tracce di una presunta campagna dei media russi a favore del Leave, durante la campagna referendaria sul Brexit del 2016.
È già la seconda volta che il Parlamento britannico rivolge un invito alla società di Zuckerberg di indagare circa possibili campagne dei media russi volti a influenzare gli affari interni del Regno Unito. Già lo scorso anno Facebook era stata chiamata in causa in seguito a un’inchiesta parlamentare aperta con lo scopo di indagare sull’influenza dei media russi sulla Brexit.
Anche allora la risposta da parte di Facebook fu negativa. Non c’è traccia di spesa compiuta ad hoc dai media filorussi per influenzare la campagna referendaria sui social. Le uniche tracce sono relative a pochi pound spesi da alcuni soggetti, probabilmente per errore, stando a quanto è uscito fuori dall’indagine interna condotta dall’azienda di social newtork.
“Il gruppo investigativo non ha rilevato ulteriori account o pagine collegati in russo, che fossero coordinati per la pubblicazione di annunci nel Regno Unito riguardanti il Referendum sulla permanenza nell’Unione Europea nel periodo in questione, oltre l’attività minima precedentemente divulgata” ha comunicato Milner al deputato Damian Collins, presidente della commissione.
Smentite almeno per quel che riguarda il Regno Unito certe accuse condotte dall’Occidente nei confronti della Federazione Russa in un clima che sembra essere tornato ai tempi della guerra fredda.
chissa’ perche non si indaga mai sulle influenze e le vere e proprie inderenze nella politica russa dell’occidente CIA in primis con il finenziamento di gruppi pseudo di opposizione finti e guidati da corrotti e ladri?
Se ne scoprirebbero di magagne ….
……inutile accanirsi contro la Russia, il Parlamento britannico è ridicolo ……!!!