Stefania Craxi, senatore di Forza Italia (FI) e vicepresidente della Commissione Affari esteri, è intervenuta nel dibattito sui presunti fondi russi elargiti a persone vicine alla Lega. Una vicenda dai contorni ancora nebulosi che sta facendo gridare allo scandalo l’area politica che va dal Pd a quel che resta delle sinistre arcobaleno e girotondine, evidentemente a corto di memoria ma in possesso di una buona dose di ipocrisia.

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo. L’ipotesi di reato è di corruzione internazionale. L’indagine, è nata dopo un articolo dello scorso febbraio de L’Espresso su un incontro avvenuto il 18 ottobre del 2018 all’Hotel Metropol della capitale russa tra cinque persone, tra russi e italiani. Nell’audio pubblicato dal sito statunitense BuzzFeed, si sentirebbero “negoziare i termini di un accordo per inviare milioni di dollari frutto dei proventi del petrolio russo al partito di Salvini, attraverso un canale segreto”.

La figlia di Bettino Craxi mette subito in evidenza la doppiezza morale e la poca credibilità di chi chiassosamente si strappa le vesti, tentando di dare, in maniera a dir poco maldestra, lezioni di purezza: “Leggo con un certo sorriso agenzie e giornali che riportano lo sdegno e la preoccupazione di certi ‘sinistri’ per le presunte contribuzioni provenienti da Mosca. È vero, la politica, anche nell’era della globalizzazione, va preservata da ogni possibile condizionamento e i soldi, oggi come ieri, sono armi di lotta: possono vincolare e possono regalarti autonomia per battaglie di libertà. Ma coloro che in queste ore si agitano, non sono forse gli stessi e i figli, più o meno diretti, di un certo PCI che per anni, in uno scontro di libertà, valori e civiltà quale quello della Guerra Fredda, ha preso soldi e ordini da una potenza militare nemica dell’Occidente come l’Urss? Ricordo male o nell’Italia che attendeva la ‘rivoluzione comunista’ piovevano rubli sporchi del sangue di quanti, da Budapest o da Praga, si battevano per la democrazia e libertà?”.

“Qualcuno, continua il Vicepresidente della Commissione Affari esteri, parla di una Commissione di inchiesta sui finanziamenti e i condizionamenti russi. Bene! Anzi, benissimo! Perché non estenderla anche a tutte le vicende prima e dopo il crollo del Muro? Credetemi, sarebbe interessantissimo. Magari capiremmo il perché certa sinistra, assurta poi a moralizzatrice, abbia promosso e accettato amnistie sul finanziamento della politica, salvo poi utilizzare questo tema come una clava per abbattere il sistema politico dopo essersi consegnata ai nuovi amichetti dei salotti economico-finanziari”.

“Mio padre, conclude Craxi, li apostrofò come ‘bugiardi ed extraterresti’. Io mi limito a definirli ‘ sepolcri imbiancati’ e denunciare una certa ipocrisia che da ha avvelenato i pozzi della politica e ha ridotto l’Italia all’irrilevanza”.