È iniziato male il decimo summit del Gruppo dei Venti in Turchia. Alla terribile strage parigina di Venerdì sera si aggiunge il kamikaze dell’ISIS fattosi esplodere Sabato sera nel sud-est del paese turco (al confine con la Siria) alla vigilia del summit, che avrebbe ferito 5 agenti. Sull’agenda dei grandi della terra la questione terrorismo ed inevitabilmente la questione siriana. Si vocifera di un probabile incontro tra Vladimir Putin e Barack Obama, per discutere di Assad e dell’ISIS, mentre il presidente francese Hollande è rimasto in Francia per gestire l’emergenza terrorismo. Da parte italiana il premier Matteo Renzi dovrebbe incontrare il presidente Putin ed il padrone di casa Recep Tayyip Erdoğan. Dubitiamo che da questo tipo di summit, possa uscirne una soluzione concreta e condivisa per porre fine a terrorismo di matrice takfira e alla guerra civile in Siria. È facile prevedere che questa sarà l’ennesima occasione per Obama di barcamenarsi tra retorica condanna al terrorismo e scontro perpetuo con la Federazione Russa. E per Putin, i fatti di Parigi l’ennesimo tiro franco servito sul piatto d’argento per ribadire le ragioni della politica estera russa.
L’unica nostra speranza è che sia invece un’occasione per il nostro paese di porsi come mediatore principale tra Occidente e Russia, e tra l’Occidente ed il Medio Oriente. Tirandosi innanzitutto fuori dal boicottaggio senza condizioni dell’euroatlantismo verso Putin, in nome dei nostri rapporti privilegiati con la Russia. E non meno importante è necessario che l’Italia, paese al centro del Mediterraneo cominci a fare pressione sulla Turchia, uno dei principali sostenitori dei ribelli in Siria.
L’Italia negli attentati di Parigi avrebbe perso anche uno dei suoi figli, è recente la notizia della morte della studentessa italiana Valeria Solesin. La ragazza veneziana, che viveva a Parigi per un dottorato alla Sorbona, sarebbe stata, infatti, vittima della sparatoria al teatro Bataclan. Ma non ci sono ancora le conferme ufficiali.
È l’ora, dunque di svegliarsi, l’ora di finirla di appiattirsi sulle posizioni della Merkel del Sarkozy o dell’Hollande di turno e di tirarsi fuori dalle fallimentari strategie comunitarie in politica estera ed economica, che ci hanno condotto a perdere migliaia di commesse in Russia e a temere per la nuova ondata di terrorismo che da 4 anni ha messo nel caos il Medio Oriente e che poteva essere fermato già sul nascere.

Mirco Coppola

UN COMMENTO

  1. Purtroppo mi pare che anche Putin rischi di farsi infinocchiare dal “gioco delle tre carte”, perdendo il vantaggio e i vasti consensi che aveva conseguito con il suo intervento in Siria. Evidentemente la Russia non è abbastanza forte da sola e comunque non vuole mettersi del tutto contro l’occidente ufficiale telecomandato dagli usa che, per bocca della nato, gli hanno ingiunto di cessare i bombardamenti contro l’isis.
    A Parigi sono morte 129 persone, altre ne moriranno, altre ancora sono morte in precedenza. Si rischia di parlar di nulla se non c’è la volontà vera di abbattere lo stato islamico, grande ormai quasi quanto l’Italia. E questa volontà non c’è, mi pare dovrebbe esser chiaro a tutti. Non è questione di essere complottisti, ma questione di logica: semplice logica aristotelica.
    Maria Cipriano

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