Gabriel Boric sarà il nuovo presidente del Cile a partire dall’11 marzo 2022. È questo il verdetto del secondo turno delle elezioni presidenziali del Paese sudamericano, tenutosi domenica 21 dicembre.

Il successo di Boric, candidato della coalizione di sinistra Apruebo Dignidad (AD), che include anche il Partido Comunista de Chile (PCCh), è arrivato dopo una rimonta ai danni del candidato di destra José Antonio Kast, leader del Partido Republicano (PR) e della coalizione conservatrice del Frente Social Cristiano (FSC). Al primo turno, infatti, Kast aveva ottenuto il primo posto con il 27,91% dei consensi contro il 25,82% di Boric, ma il risultato finale ha visto quest’ultimo trionfare con un netto 55,87% e circa undici punti di vantaggio sul rivale.

L’affluenza alle urne, che è passata dal 47,33% del primo turno al 55,59% di domenica, dimostra come i cileni siano accorsi alle stazioni di voto per evitare il trionfo di un candidato di estrema destra che ha pubblicamente affermato di rimpiangere la dittatura di Augusto Pinochet. Al contrario, Boric sarà il presidente più schierato a sinistra nella storia recente del Cile dai tempi di Salvador Allende.

Farò del mio meglio per raccogliere questa grande sfida. Abbiamo molto da fare in questo processo di transizione e raggiungere un accordo con tutto il popolo cileno“, ha affermato il presidente eletto dopo la pubblicazione dei risultati da parte del Servel, il servizio elettorale cileno. Boric ha dialogato con il presidente uscente Sebastián Piñera, il quale lo ha invitato ad un incontro nella giornata di lunedì: “Mi congratulo con Boric per il suo trionfo e apprezzo il contributo di José Antonio Kast durante la campagna. Boric sarà il presidente di tutti i cileni. Oggi hanno votato più di 8 milioni di cittadini, una delle partecipazioni più alte, costituendo un esempio di democrazia“, ha ammesso Piñera.

Il futuro del Cile ha bisogno di tutti noi e spero che avremo la maturità per avere le loro proposte. Sapremo costruire ponti affinché i nostri connazionali possano vivere meglio“, ha detto ancora il presidente eletto davanti ai suoi sostenitori festanti. “I tempi che verranno non saranno facili, dovremo affrontare le conseguenze delle crisi sociale, economica e sanitaria“, ha aggiunto. “Mi sento erede di una traiettoria storica, che da diverse posizioni ha cercato la giustizia, la difesa dei diritti umani e delle libertà. Sarò il presidente di tutti i cileni“, ha concluso.

Nel corso del suo discorso, il presidente eletto ha affrontato nel dettaglio le principali questioni che il prossimo governo cileno dovrà affrontare per rispondere alle esigenze della popolazione. In particolare, Boric ha puntato il dito contro la diseguaglianza sociale ed “una crescita economica che avviene con la disuguaglianza sociale ed ha i piedi d’argilla“, aggiungendo che “solo con la coesione sociale possiamo muovere verso un vero sviluppo sostenibile“. Il futuro presidente cileno ha esplicitato il suo punto di vista anche sulla questione climatica: “La crisi climatica non è un’invenzione, ha un impatto sulla vita delle generazioni future. Non vogliamo più aree di sacrificio e progetti che distruggono il nostro Cile. […] Nel nostro governo, uno sviluppo compatibile con l’ambiente sarà una priorità“.

La speranza ha trionfato sulla paura“, ha titolato il quotidiano comunista El Siglo dopo la vittoria del candidato di sinistra. L’editoriale della testata del PCCh sottolinea come la vittoria di Boric sia coerente con il processo costituente che porterà alla scrittura di una nuova costituzione per il Paese andino. “Il popolo cileno ha votato e parlato. Il risultato delle elezioni presidenziali ha evidenziato che la maggioranza dei cileni è per l’avanzamento delle trasformazioni“, si legge.

L’articolo ricorda come Boric si sia avvicinato ai cinque milioni di voti, risultando il candidato presidenziale più votato nella storia contemporanea del Cile, mentre il 55% di affluenza alle urne rappresenta un record da quando il voto non è più obbligatorio, bensì volontario. “Il Cile e il suo popolo continuano a fare la storia. Inoltre, si celebra lo sforzo e la determinazione di migliaia di uomini e donne cilene che hanno spinto la campagna in una tenace battaglia quotidiana, sui territori, con diverse attività, avendo infinita fiducia nella vittoria”.

Gabriel Boric ha ricevuto congratulazioni da parte di diversi protagonisti della politica mondiale, ma soprattutto da quelli della sinistra latinoamericana. La sua vittoria segna infatti una nuova dura sconfitta per i settori reazioni del continente e per l’imperialismo nordamericano, destinato a perdere un altro dei suoi bastioni nelle Americhe. “Saluto il popolo di Salvador Allende e Víctor Jara per la loro schiacciante vittoria sul fascismo“, ha scritto il presidente venezuelano Nicolás Maduro su Twitter. Tra gli altri, hanno lanciato messaggi di sostegno il presidente cubano Miguel Díaz-Canel, il presidente argentino Alberto Fernández, il presidente nicaraguense Daniel Ortega e il presidente boliviano Luis Arce.