Arabia Saudita

Il generale di brigata Ahmed Al-Assiri ha affermato che l’Arabia Saudita è pronta a unirsi alla coalizione a guida americana, ufficialmente per sconfiggere i militanti dell’ISIS in Siria. Tuttavia, il generale ha invitato, in modo molto irrituale, a rivolgere ogni domanda sui piani operativi direttamente a Washington. Il generale è anche il portavoce della coalizione saudita in Yemen, di cui fanno parte numerosi corpi mercenari stranieri, le cui numerose perdite, nonché la defezione dei mercenari della ex Blackwater (adesso Academi) hanno messo i sauditi in una situazione difficilissima.
Il generale ha anche ammonito l’Iran, che il terrorismo in Sira lo combatte da anni, a smetterla di aiutare i terroristi e Assad (anch’egli da anni in lotta contro l’ISIS). Il generale ha invitato Teheran a smetterla di aiutare gli Houthi sciiti in Yemen.

Il generale ha detto che ci vorranno circa due mesi prima che la coalizione islamica sia pronta. 35 paesi musulmani (sunniti) hanno firmato l’intesa. Il comando generale ovviamente sarà a Riad.

Che dire? 3 cose:

1) Che questa guerra, se non fosse per i civili trucidati dai terroristi, sarebbe anche comica, con vari paesi finanziatori del terrorismo islamista (USA, Francia, Arabia Saudita, Qatar, Turchia) che, dopo aver cercato, direttamente o per procura, di invadere la Siria, adesso la vorrebbero occupare ma per lottare, ufficialmente, contro i terroristi. Il tutto mentre continua il sostegno da parte turca e saudita agli stessi tagliagole dell’ISIS!

Anche i paesi occidentali sono ambigui, con gli aerei americani che bombardano più le postazioni siriane che quelle dei terroristi. I paesi europei, Francia e Germania in testa, mostrano ancora una volta tutt la propria inconsistenza. Dopo aver appoggiato le manovre turco-americano-saudo-qatariote, scatenando la guerra civile in Siria e distruggendo la Libia, si lamentano adesso dei profughi (che per almeno un intero anno invece erano dipinti come i salvatori dell’Europa). E a chi danno la colpa? Ovviamente ai bombardamenti russi. Per qualche tempo, in effetti, hanno anche cercato di far passare l’idea che fosse lo stesso Assad a finanziare i terroristi (forse per masochismo) che insanguinano la Siria, ma questa era troppo incredibile persino per i beoti di sinistra.

La seconda cosa è che l’ambiguità può essere un’arma a doppio taglio. I sauditi non hanno esattamente le Waffen SS o l’Armata Rossa. Possono pure provare a entrare di straforo in Siria, nascondendosi dietro la lotta al terrorismo, ma nel momento in cui cominciassero a colpire le unità siriane, queste reagirebbero, supportate da Hezbollah e iraniani (i russi probabilmente non interverrebbero, a meno che i sauditi non cerchino di colpire i loro aerei) e i sauditi, già plurisconfitti a opera dei primitivi (ma valorosi) yemeniti, verrebbero semplicemente obliterati.
E non ci sarebbe nessuno in grado di soccorrerli: gli americani possono bombardare qualche unità siriana di straforo, ma non oltre, per non rischiare di coinvolgere direttamente la Russia; i turchi, dopo aver abbattuto l’aereo russo, non osano più far volare i propri aerei sulla Siria, per paura degli S-400, e senza supporto aereo le forze NATO non valgono nulla, perché la dottrina militare atlantica prevede la supremazia nei cieli.

La terza cosa è che l’appeasement franco-tedesco nei confronti dei turchi, a cui, oltre a donare miliardi, stanno facendo passare anche il massacro dei curdi e gli arresti di giornalisti e oppositore, nella (vana) speranza che Ankara blocchi il flusso di immigrati che sta travolgendo l’Europa, non può che avere esiti disastrosi. Il motivo è semplice e perfino banale: è difficile svuotare una vasca da bagno, se ci si rifiuta di togliere il tappo e di chiudere il rubinetto.

Il duo franco-tedesco, in parte ricattato dagli americani, in parte comprato da petrodollari, e in parte per calcoli miopi, voleva: mettere le mani sulle ricchezze siriane e libiche, avere qualche milione di immigrati sì, ma educati e di buona istruzione, per usarli come esercito salariale di riserva, tenendo quindi bassi i salari. Per ottenere tutto ciò, le Primavere Arabe erano perfette, e anche l’ISIS lo era, almeno fino a che non si è fatto troppo minaccioso.

Tuttavia, anche così, come previsto, svanito l’effetto “Bataclan” anche i francesi sono tornati all’ovile, tornando a incolpare i russi, e accettando il piano tedesco di riempire i turchi di miliardi, per continuare a fomentare il terrorismo, ma senza pagarne il prezzo.

Tuttavia, la Turchia, dopo aver chiesto 3 miliardi, adesso ne chiede 20, e poi ovviamente continuerà a far entrare immigrati, fra cui si nascondono molti terroristi.  A quel punto, i turchi chiederanno di entrare nella UE, e i tedeschi, sempre ritenendosi più furbi degli altri, cercheranno di concederglielo. E allora tutti questi immigrati-terroristi riceveranno probabilmente un bel passaporto turco e potranno così riversarsi in Europa, grazie a quella gigantesca fregatura che è Schengen. Nel frattempo, il terrorismo, vecchio e nuovo, avrà causato altri milioni di profughi, e le varie ONG avranno indotto altrettanti non profughi a emigrare in Europa attraverso il comodissimo Mediterraneo, dotato di un ottimo servizio di scafisti forniti dalla Marina Militare Italiana, forse anche rafforzata (in un futuro non troppo lontano) da navi NATO.

A quel punto sarà troppo tardi: ci sarà solo da sperare nel collasso della UE e nel relativo scioglimento.

A meno che la coalizione russo-siro-iraniana non riesca ad annientare i terroristi prima che la scellerata Germania venda quel che resta dell’Europa alla Turchia del sultano (fuori tempo massimo) Erdogan.