Sono arrivati al sedicesimo appuntamento i Gilet Gialli (Gilets Jaunes) che da quasi quattro mesi protestano contro il caro-carburante e contro il governo Macron. Protesta spontanea di lavoratori e classe media questo movimento sta mettendo in imbarazzo dallo scorso novembre il governo di En Marche, che finora ha potuto contare su un largo consenso parlamentare (le larghe sconfitte di Marine Le Pen e Melenchon alle politiche del 2017 pesano sulle possibilità di una seria opposizione all’ex socialista).
In primo luogo per la violenza con la quale le proteste sfociano ogni sabato anche a causa dell’assurda velleità degli Interni francesi di voler reprime con superficialità un malcontento del quale invece la politica transalpina dovrebbe tenere in grande considerazione. In secondo luogo è evidente che una protesta spontanea che non può essere definita politicamente spazzi via ogni possibilità di correre ai ripari, nascondendo la sabbia sotto al tappeto come è abituata spesso a fare Parigi quando c’è da limare la propria immagine davanti all’opinione pubblica internazionale. Vi sono temi della politica francese che rendono i poteri forti del paese, ampiamente rappresentanti dall’attuale presidente macron, più che suscettibili: smascherare il (doppio)gioco di Parigi su africa, migranti e colonizzazioni o sulle regole europee che a Parigi non piace rispettare, ma pretende che gli altri Stati membri la rispettino, non deve fare molto piacere all’attuale governo transalpino.
La Francia di Macron, che eredità i problemi di quella di Hollande, ha grandi difficoltà a ripartire ed è chiaro che le varie riforme del Lavoro attuate prima dai socialisti e poi da En Marche non stiano funzionando nel verso giusto. In questi mesi i Gilet Gialli hanno infatti ottenuto l’annullamento delle imposte sui carburanti, l’aumento del salario minimo di 100€ al mese e la sospensione delle imposte sugli straordinari.
Nelle scorse settimane gli scontri tra i Gilet Gialli e la polizia avevano fatto registrare circa 12 morti e 3000 feriti sommando quelli delle forze dell’ordine con quelli dei manifestanti. Non si sono riscontrati feriti gravi nella giornata di oggi, oramai al sedicesimo sabato di protesta, il numero di manifestanti dopo 4 mesi sembra però essere sceso. Non si sono registrate più di 5-6000 persone manifestanti a fronte delle centinaia di migliaia delle settimane scorse. Il movimento però è in attesa della seconda metà di marzo, quando il dibattito innescato dai Gilet Gialli dovrebbe avere finalmente un epilogo.
Buongiorno,
Sono francese.
Scusatemi, ma trasmetti solo le informazioni fornite dal governo francese.
Quest’ informazione non riflette la realtà e dà un’immagine falsa di ciò che sta accadendo in Francia, e in particolare sul numero di manifestanti che e al di sopra delle cifre del Ministero.
Fate un giro su gli media alternative e e vedrai che la realtà del movimento est molto diverso.
Grazie.
Caro Serge,
se è come dici, meglio così.
Se leggi bene l’articolo è molto poco lusinghiero nei confronti di Macron.
Cordiali Saluti