La corsa folle di un camion, gli occhi stravolti del conducente, le grida disperate della folla, i tonfi assordanti, un fiume di sangue, il terrore. Corpi straziati dall’odio e dalla follia a Nizza. Come a Zlitan in Libia o ad Aleppo in Siria o a Baghdad in Iraq.

“Ho visto gente stritolata, teste insanguinate, membra staccate. Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone possibile, proprio come fossero dei birilli”. Queste le parole di un sopravvissuto ai due chilometri d’inferno sulla Promenade des Angleis. Un ritornello di morte ripetuto migliaia di volte da tanti innocenti libici, siriani, afghani ed iracheni.

L’Europa e la Francia in particolare, stanno facendo pagare al popolo il prezzo salatissimo di politiche militari, migratorie e commerciali scellerate. Il terrore, esportato sui cingoli dei carri armati, le punte dei missili e le canne dei mitra, è rientrato a bordo delle limousine, tra i luccichii di montagne di brillanti e vestiti griffatissimi. E dove non colpiscono gli spari dei miliziani dalle bandiere nere, penetrano subdolamente i dollari e gli euro degli emissari in doppiopetto di Qatar e Arabia Saudita. Al servizio come i primi della holding del terrorismo fondamentalista che i governi europei, su mandato di Washington, hanno utilizzato per balcanizzare Libia, Iraq, Afghanistan e Siria.

Apprendisti stregoni con il peso di migliaia di morti sulla coscienza ed una formula che avvicina ogni giorno di più l’umanità all’apocalisse. Sono le grandi multinazionali che depredano le risorse dei paesi, gli interventi militari della Nato che causano le guerre, il finanziamento al terrorismo e ai gruppi estremistici che originano i flussi migratori incontrollati. E’ l’imperialismo che appicca il fuoco distruttivo delle guerre civili condotte in nome del controllo dei mercati, delle risorse energetiche e delle tratte commerciali.

Assad l’aveva detto: non si può foraggiare il terrorismo e sperare di non pagarne il prezzo. Hollande e i suoi sodali hanno armato gli jihadisti, dipingendoli come “ribelli” e, per anni, hanno lasciato che uomini con passaporto europeo entrassero e uscissero dalla Siria e tagliagole travestiti da migranti facessero ritorno nel Vecchio Continente, instillando i veleni del salafismo e del wahabismo. Sono responsabili della trasformazione morfologica dell’internazionale del terrore che l’ha resa ancor più temibile.

Non si tratta più di combattere un esercito o milizie più o meno regolari ma un “franchising” ben occultato, “liquido”, cangiante. Un battaglione apolide di autonomi addestrati e radicalizzati non solo con i versetti di qualche testo sacro ma con l’odio che monta tra i marciapiedi delle periferie di un Occidente politico molle e senza identità che è la causa primaria della morte di quei figli che adesso ipocritamente piange.

UN COMMENTO

  1. Analisi lucida e perfettamente condivisibile,la questione non e’ religiosa ma politica, e l’occcidente ha enormi responsabilita’ in tutte queste vicende … soprattutto per aver sostenuto paesi come Arabia Saudita che sono i principali sponsor e sostenitori di questi assassini …

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