Giorni impegnativi per il M5S, il quale sicuramente ha interpretato un ruolo da protagonista sulla scena politica degli ultimi mesi. I Pentastellati hanno soprattutto attirato il consenso di quella fetta di cittadini che, oramai, non possiede più alcuna fiducia nel governo. Sfiducia, che si è fortemente accentuata in seguito all’episodio delle quattro banche (CariFerrara, Banca Marche, Popolare dell’Etruria e CariChieti) salvate a discapito di moltissimi piccoli risparmiatori. Negli ultimi tempi, i 5stelle sembravano attraversare un periodo di grazia, di costante evoluzione che li avvicinava sempre di più al Pd nei sondaggi, e realizzando una forte maturazione sul piano politico, con l’affermarsi di leader determinati e preparati (Di Battista e Di Maio). I grillini sono passati dal rappresentare un movimento che si limitava a fare solo opposizione, sbandierando nelle piazze e sul web il proprio dissenso nei confronti di un sistema politico marcio e corrotto, al rappresentare una vera e propria forza politica che si dichiara pronta a governare nel caso in cui si presenti l’occasione.Questa maturazione può essere schiettamente dichiarata, tuttavia rimangono numerosi dubbi sull’effettiva abilità di guidare il paese. Dubbi, che sono scaturiti dalle esperienze comunali dei cinquestelle che si sono rilevate spesso infelici. Da ultima il caso della sindaca di Quarto, Rosa Capuozzo, la quale è stata espulsa dal Movimento in seguito a comportamenti ritenuti contrari al regolamento interno. La sindaca aveva ricevuto, dall’ex consigliere De Robbio, pressioni, ritenute inizialmente da lei solo politiche, ma che più avanti si erano trasformate in ricatti. La sindaca sembrerebbe essersi opposta alle richieste dell’ex consigliere 5 Stelle. Tuttavia il Movimento ha considerato inaccettabile il fatto che la sindaca non avesse avvisato immediatamente i vertici dell’effettivo ricatto. La Capuozzo è stata quindi, dapprima persuasa ad abbandonare l’incarico, in seguito, dinanzi al suo rifiuto, è stata espulsa. Il Movimento è stato bersagliato duramente dal Pd in seguito a questo avvenimento, soprattutto sul piano etico e comportamentale. Tutti, compreso Renzi, si sono lanciati in difesa della prima cittadina di Quarto, ritenendo che le sue dimissioni sarebbero state sicuramente fuori luogo: “Non deve dimettersi – ha sostenuto il premier – ingiusto gettare la croce su di lei”. I grillini hanno risposto alle provocazioni alludendo ai numerosi sindaci piddini indagati. Ma, al di là della questione morale, la vera domanda che sorge è: il Movimento sarebbe in grado di governare? Questi episodi non potrebbero rappresentare una scarsa organizzazione all’interno del Movimento? C’è la possibilità di costruire una squadra di governo preparata e adatta alle circostanze? I nomi di un certo spessore sono solamente due o tre. Di Maio, dinanzi alle domande su un’ipotetica squadra di governo, è stato sempre molto reticente e vago. I pentastellati hanno acquisito una forza indiscutibile ma i dubbi rimangono, perché si sa: una cosa è fare opposizione e un’altra è governare. Di certo, in questo momento di grande crisi politica, il Movimento rappresenta una delle uniche voci fuori dal coro e i malumori che assillano da tempo gli italiani potrebbero indurli a prediligere strade non battute. Certo sarebbe un azzardo, ma le alternative non sembrano essere molte.