La furia islamista ha avvolto Vienna nelle tenebre del terrore nella notte della vigilia del lockdown. La dinamica dell’azione sanguinaria ha richiamato subito alla mente il massacro del Bataclan, avvenuto a Parigi il 13 novembre di 5 anni fa. Il commando armato ha compiuto attentati coordinati in almeno sei punti del centro della capitale austriaca, compresa la zona della sinagoga. Il bilancio dell’attacco, diffuso dal ministro degli Interni austriaco Karl Nehammer,  è stato pesante: quattro i civili uccisi, due uomini e due donne, più uno degli attentatori. Dei diciassette feriti arrivati in ospedale 7 sono in condizioni gravi.

La prima sparatoria è avvenuta intorno alle 20 nella via in cui si trova la principale sinagoga della capitale, chiusa in quel momento e vicina a una zona molto frequentata. Gli attentatori hanno sparato a chi sedeva nei dehors dei locali del centro cittadino, in altri 5 luoghi. Gli attacchi sono avvenuti in sei diversi punti della città vecchia.

L’attentatore, ucciso dalla polizia nei pressi della chiesa di San Ruperto, si chiama Fejzulai Kujtim, ventenne, condannato a 22 mesi di carcere il 25 aprile 2019, per aver tentato di andare in Siria a dar man forte a  Daesh. Era stato liberato il 5 dicembre, in anticipo, per un beneficio di legge dovuto alla sua giovane età. A rendere noto tale particolare è stato il ministro dell’Interno Nehammer.

Kujtim, come riferito dal ministro Nehammer, “per eseguire questo orribile attacco a cittadini innocenti, era equipaggiato con una finta cintura esplosiva, un fucile automatico, una pistola e un machete”.

Di “ripugnante atto terroristico”, ha parlato il cancelliere Sebastian Kurz, “ma preparato in modo molto professionale”. Il ministro dell’Interno Karl Nehammer, ha chiesto che durante l’attuale fase delicata di ricerca degli autori i viennesi restino a casa e ha disposto per oggi la chiusura delle scuole.

Se dovesse essere confermato, nei numeri e nelle dinamiche, questo sarebbe il primo attacco ‘a grappolo’ da un po’ di anni a questa parte. Un tipo di azione che richiede preparazione, pianificazione ed organizzazione sia in termini operativi che di supporto logistico. Un attentato di questo tipo, che rivela un pericoloso innalzamento del livello, può rendere più difficoltosa e lenta la risposta dei reparti dell’anti-terrorismo, chiamati a far fronte a più richieste di intervento contemporanee in punti diversi della città od addirittura in città diverse.