In un incontro tenutosi a Mosca col cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che gli attacchi provenienti da Ghouta Est su Damasco, che hanno colpito anche l’ambasciata russa nella capitale siriana, non saranno più tollerati.

In una conferenza stampa tenuta insieme al cancelliere austriaco, Putin ha precisato ai giornalisti come la sacca di Ghouta sia al momento il punto di ritrovo per terroristi di varie formazioni, che approfittano del valore strategico di tale postazione per colpire quotidianamente Damasco. La capitale è stata sottoposta fino ad 80 attacchi in un sol giorno.

Inoltre, non soltanto lo scorso 6 febbraio la missione commerciale russa a Damasco è stata colpita dal fuoco proveniente da Ghouta, ma successivamente anche l’ambasciata. Per fortuna l’edificio in quel momento era vuoto e quindi non si sono avuti né morti né feriti.

“Dovremo tollerare tutto ciò per sempre?”, ha domandato Putin agli ascoltatori. Dal canto suo, il cancelliere Kurz, di cui è nota l’apertura verso il Presidente russo, ha chiesto a quest’ultimo che la Russia usi tutta la sua influenza sulla Siria e su Assad per giungere il prima possibile ad una conclusione politica e diplomatica del conflitto.

Durante la lunga discussione, i due leader hanno parlato anche del caso ucraino. Putin ha affermato che da parte di Mosca non vi sarà alcuna obiezione nel dispiegamento di peace-keepers nelle Repubbliche Popolari di Lugansk e di Donetsk, ed ha anzi colto l’occasione per ribadire la centralità, in tutta questa vicenda, che dev’essere riconosciuta al diritto internazionale e alle Nazioni Unite.

Anche sulla questione del gasdotto Nord Stream 2, che bypassa l’Ucraina, Putin ha dichiarato che si tratta di un progetto assolutamente “depoliticizzato”, che in ogni caso non andrebbe a pregiudicare la volontà di Mosca di continuare a cooperare con Kiev nell’ambito del trasporto dell’energia. Kurz ha risposto ribadendo la buona disponibilità dell’Austria verso tale progetto.

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