Caro Manuel, Lei è caporedattore di ZUERST!, una rivista davvero interessante. Vorrebbe spiegare ai lettori italiani quale carriera si sia costruito? E che posizione ha la Sua rivista nei confronti della politica internazionale, e che opinione ha circa l’attuale politica tedesca?

Dunque, durante i miei studi universitari, lavoravo come redattore per il settimanale berlinese “Junge Freiheit” (Libertà giovanile, ndt) dove ho diretto, sino al 2004, anno in cui ho lasciato, la sezione di “Politica interna”.

Poi, sono stato sino al 2011 caporedattore della “Deutsche Militärzeitschrift” (Rivista Militare Tedesca, ndt). Quindi, dal 2011 sono divenuto il caporedattore del mensile di notizie ZUERST! Mentre la stragrande maggioranza dei media tedeschi concentra l’interesse sul “mondo occidentale”, sull’Unione Europea, sul Trattato Transatlantico o sui “diritti universali dell’uomo”, noi abbiamo una posizione sulla conoscenza degli interessi nazionali tedeschi. Uno dei fattori chiave di ZUERST! è l’impegno della politica estera di Berlino.

Noi raccontiamo i punti focali della geopolitica mondiale, ed evidenziamo che nella maggior parte dei casi il Governo tedesco agisce contro l’interesse nazionale. La fortissima ondata emigratoria è solo un esempio di questa fatale politica berlinese.

Cosa pensa il popolo tedesco circa l’intervento militare in Siria? La Germania appartiene alla NATO, ma se ricordo bene, questa è una novità per i tedeschi, o sbaglio?

Generalmente, la maggioranza dei tedeschi è contraria alle spedizioni militari della Bundeswehr. Nuove sono certe missioni che non ci portano da nessuna parte – per lo più, dalla riunificazione del 1990 l’Esercito Tedesco partecipa in misura sempre maggiore a tali iniziative.

I tedeschi sono ancora favorevoli alle sanzioni contro la Russia, oppure adesso hanno maturato un’altra opinione?

La maggioranza dei tedeschi era contraria alle sanzioni alla Russia sin dall’inizio. E questo sino ad oggi non è mai cambiato.

Lei ha una grande esperienza circa la questione mediorientale. L’uscita di scena di Assad è una priorità per i tedeschi, oppure prima viene la distruzione del Daesh?

Berlino non ha alcun piano nella politica siriana. Certamente questo rende la missione ancora più pericolosa. Il Governo Federale dichiara di voler sostenere la lotta contro lo “Stato Islamico”. Allo stesso tempo collabora con Stati come l’Arabia Saudita e la Turchia. Entrambi questi Paesi sostengono il terrorismo in Siria con denaro, armi e rifornimenti. D’altro canto, permangono le sanzioni (tedesche) e l’embargo contro la Siria, che si riflette anche nella lotta dell’Esercito Siriano contro lo “Stato Islamico”.

Perché la Turchia avrebbe lanciato una simile provocazione? Ci sono sempre gli Stati Uniti e la NATO dietro le quinte? Oppure la politica turca è impazzita improvvisamente?

Si potrebbe dire: entrambe le cose. Erdogan, il Presidente turco, sembra guidato sia da megalomania che da un complesso di inferiorità. Vorrebbe che la Turchia giocasse un ruolo di potenza chiave nella regione. E questo coincide con gli interessi della NATO.

L’aviazione tedesca ha bombardato per lo più i terroristi in Siria, che sono sostenuti sia dall’occidente che dalla Turchia – tra cui anche milizie turkmene. Sia per Ankara che per la NATO questi attacchi militari russi minacciavano le rispettive influenze nel nord della Siria. L’abbattimento del jet militare russo da parte turca non è stato un “raptus”, né “follia omicida”, bensì un accordo strategico con la politica della NATO.

Qual è la diffusione del pensiero euroasiatista in Germania?

Non c’è alcun “movimento euroasiatista” o una organizzazione simile in Germania. Non è nemmeno necessario. L’Eurasia non è solo una idea politica, bensì anche una necessità politica. Il pensiero euroasiatico si trova in ogni politico che si inserisce in una logica di una Germania sovrana, così come nell’economia. Naturalmente la lobby transatlantica domina in Germania sia politicamente che economicamente.

Può la Russia essere un punto di riferimento per la Germania non solo commerciale, ma anche culturale?

Russia e Germania sono culturalmente e storicamente strettamente legate tra loro. Malauguratamente sono i politici di Berlino che non conoscono particolarmente bene la storia tedesca.