Le due attrici protagoniste sono piuttosto conosciute. Sono per l’esattezza Margherita Buy e Sabrina Ferilli. Federica e Marina nel film. Interpretano o almeno avrebbero dovuto interpretare una coppia lesbica. O meglio i soliti clichet che il cinema ama tanto delle persone omosessuali. Ricche, affermate e alle prese con la società che in un modo o nell’altro le giudica. Federica è un architetto e Marina una responsabile imprenditrice del settore alimentare con un passato da attrice. Federica però è insicura dell’unione che vive con Marina da ormai cinque anni. Pesa il fatto per lei che comunque ha vissuto una vita diversa, è stata sposata. E’ comunque abituata a vivere confrontandosi con molte persone. Insomma è titubante, su sé stessa, sul suo rapporto e un po’ su tutto. Marina invece non vuole desistere il suo amore è sincero e non vede la necessità di dare alcun peso ad alcun tipo di giudizio esterno. Tra le due qualcosa sembra che un evento inaspettato stia per accadere. Fatto che prontamente accade. Film del quale non consiglio la visione. Non è per alcun tipo di giudizio omofobo. Il problema è un altro, Margherita Buy sembra rappresentare da ormai svariati film il solito trito e ritrito ruolo. La sua titubanza appare in ogni film, sembra l’attrice da chiamare quando manche quel tipo di ruolo. Sabrina Ferilli appare poco credibile…. In ogni caso siamo sempre ai soliti luoghi comuni, tutte le volte che si parla di omosessuali sembrano che ci siano sempre personaggi ricchi e affermati mobilia costosa e ricercata. Insomma cambiano i film sull’argomento, ma non si sviluppano mai altri argomenti. E’ veramente disarmante tutto ciò. Per carità non faremo crociate in nome di film diversi sulla questione, evidentemente il mercato di riferimento chiederà sempre i medesimi argomenti come in un eterno canovaccio. Che barba! Come ripeto film che potete vedere se furi piove e avete soldi sufficienti per il biglietto. Film che forse aiuta ad alimentare certi tipi di pregiudizi omofobi e non il contrario ma ripeto è scontato e banale. Per una volta non mi dilungo troppo. Un attore secondario degno di essere notato pare essere uno splendido gatto, gatto di razza Bengalese. Gatto che stranamente costa moltissimi soldi e che solo poche persone potrebbero permettersi in Italia e che chiaramente contribuiva a rendere il contesto degno di una casa di alto livello economico ed anche culturale. Parte della sceneggiatura, e particolare che non poteva essere compiuto in un altro modo. Mi spiego meglio se proprio devono esserci degli animali domestici in certe case non possono essere che di razza selezionata…… speriamo in seguito possano esserci interpretazioni diverse di Margherita Buy e quantomeno che ci provi.

Dario Daniele Raffo