Ieri il presidente nordcoreano Kim Jong-un s’è recato a Pechino, per un incontro ufficiale col suo omologo cinese, Xi Jinping. L’avvenimento, curiosamente, non ha destato particolari attenzioni in Occidente, forse proprio perché mette in luce il crescente successo nelle relazioni internazionali che sta conoscendo la Corea del Nord malgrado i tentativi di boicottaggio e d’isolamento vanamente messi in atto dall’Occidente e che la nostra stampa tuttavia cerca, anche a costo di censurare le notizie, di far credere che abbia sorto qualche effetto.
Xi Jinping ha commentato l’incontro esordendo con un inequivocabile “Il Partito Comunista Cinese e il governo cinese ripongono una grande importanza nei rapporti amichevoli e cooperativi fra Cina e Corea del Nord”. Ed ha quindi aggiunto che “La causa socialista della Repubblica Democratica Popolare di Corea è entrata in una nuova fase”, che riguarda il miglioramento degli standard di vita e dei rapporti con numerose altre nazioni.
Kim ha fortemente gradito queste parole del compagno cinese, fortemente legittimanti per la sua figura anche a livello internazionale oltre che interno, ed ha quindi risposto che guiderà le relazioni fra il suo popolo e quello cinese ad un nuovo livello, semplicemente “infrangibile”.
Dal canto suo Xi ha riconosciuto i grandi sforzi compiuti da Kim nel tentativo di condurre la Penisola di Corea verso la denuclearizzazione, e l’omologo nordcoreano ha sottolineato la grande importanza che la Repubblica Popolare Cinese ha avuto e continua ad avere nel proseguimento e nella conduzione al successo di tale nobile proposito.