
Il Decreto dignità, nella tarda serata di giovedì 2 agosto, ha superato l’esame della Camera con 312 sì, 190 no e un astenuto senza il ricorso allo strumento della fiducia, ampiamente utilizzato dai governi Renzi e Gentiloni. Il provvedimento passa al Senato dove, salvo sorprese, l’iter dovrebbe essere abbastanza agevole. Le novità del testo approvato ad inizio luglio dal Consiglio dei ministri e pubblicato il 13 luglio nella Gazzetta ufficiale sono 24. Il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, ministro del Lavoro, è stato presente in aula per tutto il tempo che ha preceduto il via libera.
Stop alla pubblicità sul gioco d’azzardo e alle delocalizzazioni selvagge. Riduzione della burocrazia con taglio di redditometro, split payment e spesometro. Più tutele ai lavoratori, senza penalizzare gli imprenditori onesti. Queste, in sintesi, le misure più importanti contenute del decreto.
Soddisfatto il premier Giuseppe Conte: “Approvato il Decreto Dignità alla Camera, un primo importante passo in avanti per la lotta al precariato, il contrasto all’azzardo e la semplificazione fiscale. Orgoglioso di guidare un Governo che lavora per cambiare davvero questo Paese”.
Orgoglioso di guidare un Governo che lavora per cambiare davvero questo Paese ??
Posted by Giuseppe Conte on Thursday, August 2, 2018
“La Camera ha appena approvato da pochi minuti il Decreto Dignità che adesso sarà portato al Senato e aspetta l’ultima approvazione, immagino la settimana prossima”, ha dichiarato Luigi Di Maio. “Per me e per tutto il gruppo di maggioranza, quindi sia del Movimento 5 Stelle che della Lega sono stati dei giorni importantissimi, impegnativi. Non era un decreto semplice perché combatte le lobby del gioco d’azzardo, le aziende prenditrici, non imprenditrici, che vengono in Italia, prendono i soldi, comprano i macchinari e poi se li portano in Romania, in Brasile, in Turchia. Abbiamo detto basta, come abbiamo detto basta alla pubblicità sul gioco d’azzardo, quella che sta facendo cadere nel vortice centinaia di migliaia di italiani ”, continua il vicepremier.
Di Maio poi evidenzia altri dettagli del provvedimento: “È un Decreto Dignità 2.0 perché ci sono anche delle novità, oltre a quelle che avevamo già inserito sul gioco d’azzardo. L’obbligo di giocare con le slot machine con il codice fiscale e quindi i minori non possono più toccarle e azionarle. La scritta ‘nuoce gravemente alla salute’ sarà su tutti questi macchinari. Credo che il Decreto Dignità sia un inizio, un buon inizio. E appena approveremo il Decreto Dignità, ricominceremo. Ci metteremo attorno ad un tavolo con tutti gli imprenditori italiani e cominceremo a sburocratizzare gran parte delle cose che non servono”. “Dovremo andare ancora oltre contro il precariato, contro il gioco d’azzardo, conclude il leader del M5S, e ancora di più sulle delocalizzazioni. Avete la mia promessa che io ci sarò e continuerò a portare avanti queste battaglie”.
Il #DecretoDignità spiegato in due minuti
Un po' di informazioni utili sul #decretodignità. Condividete in rete questo video!
Posted by Luigi Di Maio on Saturday, August 4, 2018
“A chi ci dice che il nostro decreto produrrà un calo di posti di lavoro, ha dichiarato la grillina Tiziana Ciprini nel corso del suo intervento alla Camera, rispondiamo con le stime accolte pochi giorni fa dalla Ragioneria Generale dello Stato: solo grazie agli sgravi per le assunzioni stabili degli under 35 il decreto creerà 31.200 nuovi posti di lavoro nel 2019, e altrettanti nel 2020. Non ho visto montare nessun caso mediatico su queste stime, a differenza di altre stime scientificamente discutibili che hanno sollevato un inutile e cinico polverone”.
Fra le novità introdotte alla Camera nel Decreto dignità, spiccano la proroga degli incentivi per assunzioni stabili e il ritorno dei voucher. Prorogato anche il bonus assunzioni per il biennio 2019-2020 per gli under 35. Sconto per 3 anni del 50% dei contributi con tetto massimo di 3mila euro l’anno. Il taglio da 36 a 24 mesi della durata massima dei contratti a termine e l’obbligo di motivare con le causali gli eventuali rinnovi saranno validi per i nuovi contratti e le proroghe firmate dal primo novembre.
Dall’entrata in vigore della legge al 31 ottobre rimarranno in vigore le vecchie regole. Per contrastare la precarietà è stato stabilito che superati i 12 mesi di contratto a termine, se non verranno indicate le causali dei rinnovi, il contratto si trasformerà automaticamente in stabile. I contratti a termine diventano anche più cari per ogni rinnovo a partire dal secondo. Dall’aumento contributivo dello 0,5% per i rinnovi dei contratti a termine sono esclusi quelli di colf e badanti. Le proroghe sono ridotte da 5 a 4. La stretta arriva anche sui contratti a termine in somministrazione (sono esclusi solo i portuali).
In caso di licenziamenti illegittimi aumenta l’indennità: da un minimo di 6 mesi a un massimo di 36. Tornano i voucher, ma solo per piccole strutture ricettive e in agricoltura. I buoni potranno essere usati da 3 a 10 giorni. Per le imprese agricole limite di 5 dipendenti, 8 per quelle turistiche. Sono previste sanzioni più severe per chi viola il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, cresciute dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione, con un minimo che deve ammontare comunque a 50 mila euro. Per tutelare i minori, per giocare a slot e video lotterie sarà obbligatorio inserire nelle macchinette la tessera sanitaria. Gli apparecchi non omologati dovranno essere eliminati entro il 2020.
Il decreto recepisce il provvedimento che rinvia al prossimo primo gennaio la norma sulla fatturazione elettronica, altrimenti obbligatoria per il settore carburanti dal primo luglio. C’è anche l’attesa proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019 ed è previsto un concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre con diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002. Viene inoltre eliminato il limite di 36 mesi per i precari della scuola. Il tetto salta per i contratti di personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario. Con un emendamento a firma del berlusconiano Baldelli, è stata concessa a imprese e professionisti la possibilità anche nel 2018 di compensare le cartelle esattoriali con i crediti fiscali con la Pubblica Amministrazione.
Pugno duro con chi delocalizza. Le imprese che delocalizzano entro 5 anni devono restituire l’aiuto di Stato ricevuto con gli interessi maggiorati di 5 punti. Se la delocalizzazione è al di fuori della Ue oltre alla revoca dell’aiuto si prevede una sanzione da due a quattro volte l’importo del beneficio.